La Chiesa di Santa Maria della Meta riapre dopo anni di lavori di restauro e miglioramento sismico

La Chiesa di Santa Maria della Meta riapre dopo anni di lavori di restauro e miglioramento sismico

La Chiesa di Santa Maria della Meta, dopo nove anni di chiusura per lavori di restauro e miglioramento sismico, riapre al culto ad Amandola, simbolo di rinascita per la comunità locale.
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La Chiesa di Santa Maria della Meta riapre dopo anni di lavori di restauro e miglioramento sismico - Gaeta.it

La Chiesa di Santa Maria della Meta, situata a 4 chilometri dal Comune di Amandola, nella località Taccarelli ai piedi dei Monti Sibillini, ha recentemente riaperto al culto dopo una lunga chiusura durata nove anni. Questa riapertura segna la fine di lavori significativi di miglioramento sismico e restauro, necessari dopo i danni subiti durante il sisma del 2016. L’annuncio ufficiale della cerimonia di riapertura è stato dato da Mons. Rocco Pennacchio, Arcivescovo Metropolita di Fermo, insieme al parroco della comunità, Don Gianluca Mascitti.

Storia e significato della Chiesa

Costruita nel 1613, come attestato da un’incisione su un mattone situato sopra il portone d’ingresso, la Chiesa di Santa Maria della Meta sostituì una chiesina preesistente, eretta nel luogo dove sorgeva originariamente una cappella conosciuta come “Pentura de la Meta“. Nel 1766, la Chiesa assorbì la Parrocchia di San Donato. Un ulteriore passo significativo avvenne nel 1882, quando vi si costituì la Confraternita dell’Addolorata. La storia della Chiesa è arricchita dalla sua evoluzione: nel 1975, venne annessa la Parrocchia di San Cristoforo, che nel 1470 vantava già il titolo di Prepositura, confermato nel 1570 dal Cardinal Bandini, Arcivescovo di Fermo.

L’importanza della Chiesa nella comunità non è solo religiosa ma culturale, poiché rappresenta un punto di riferimento per gli abitanti di Amandola e delle zone circostanti. La sua lunga storia e il patrimonio architettonico la rendono un simbolo della tradizione locale, che è stata preservata grazie agli sforzi di restauro.

Il restauro e i lavori di miglioramento sismico

Dopo la devastazione portata dal terremoto del 2016, la Chiesa di Santa Maria della Meta è stata dichiarata inagibile con ordinanza sindacale n. 365 del 5 luglio 2017. L’inizio dei lavori di riparazione è avvenuto il 15 novembre 2023, con una conclusione prevista per il 16 dicembre 2024. L’operazione ha incluso interventi mirati al consolidamento strutturale e al restauro degli elementi architettonici danneggiati.

L’Arcidiocesi di Fermo ha assunto il ruolo di soggetto attuatore dei lavori, rappresentato da Mons. Pietro Orazi. Il responsabile unico del procedimento è stato il Geometra Demetrio Catalini. Per la progettazione e la direzione dei lavori è stata coinvolta l’Ingegnera Carla Trua, mentre il Geometra Giuseppe Alessandrini ha svolto un ruolo cruciale di collegamento tra l’impresa esecutrice e la committenza, facilitando il superamento di problematiche tipiche degli interventi su edifici storici.

Caratteristiche architettoniche della Chiesa

La Chiesa di Santa Maria della Meta presenta una facciata semplice e lineare, realizzata con il classico mattone rosso. Il portale d’ingresso è sormontato da una finestra rettangolare e un timpano abbellito da una cornice in mattoni. All’interno, la struttura è composta da un’aula principale rettangolare, accompagnata da due cappelle laterali e un campanile che si erge sul prospetto ovest.

L’aula è caratterizzata da un intonaco curato, con decorazioni a gesso e colonne che conferiscono eleganza all’ambiente. Il pavimento è in piastrelle di gress effetto cotto, mentre gli infissi sono in metallo. L’elemento distintivo della Chiesa è il soffitto a capriate in legno di castagno, strutturato con travi longitudinali, travetti e mezzane. Le cappelle, aggiunte in un periodo successivo, contribuiscono alla complessità architettonica dell’edificio e al suo fascino.

La riapertura della Chiesa rappresenta un’importante tappa per la comunità di Amandola, non solo per la sua funzione religiosa, ma anche come simbolo di rinascita e resilienza dopo le difficoltà affrontate a causa del sisma. La Chiesa di Santa Maria della Meta torna così a essere fulcro di vita e celebrazione per i fedeli e per i visitatori della regione.

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