La cisl scuola Abruzzo Molise ha rivolto una richiesta ufficiale alla dirigente scolastica dell’istituto alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria, affinché inoltri agli uffici scolastici competenti la domanda per riattivare il convitto femminile in deroga a partire dall’anno scolastico 2025/26. Il sindacato ha inoltre invitato amministratori locali e rappresentanti politici a intervenire con ogni azione utile per sostenere questa richiesta. La decisione arriva dopo una nota inviata dalla stessa dirigente lo scorso venerdì, con cui si comunicava l’impossibilità di accogliere iscrizioni al convitto per le studentesse nel prossimo anno.
il rischio chiusura del convitto femminile all’istituto Marchitelli
Nel documento diramato dalla scuola il venerdì santo scorso – una data non casuale evocata da più parti – si annunciava che l’anno scolastico 2025/26 non potranno essere iscritti nuovi allievi al convitto femminile del Marchitelli. Secondo il segretario generale della cisl scuola Abruzzo Molise, Davide Desiati, questa notizia segna un ulteriore momento difficile per l’istituto, che da decenni garantisce in regione una formazione solida nel campo alberghiero.
un momento difficile per studenti e famiglie
Desiati ha definito questa situazione come un “calvario” non solo per la scuola ma per tutti gli studenti, le famiglie e il personale coinvolto, sottolineando come questa realtà rappresenti una struttura fondamentale per la preparazione di professionisti capaci in un ambito specifico e radicato nel territorio. La mancata apertura del convitto femminile rischia di ridimensionare l’offerta formativa complessiva e di penalizzare fortemente l’utenza che dipende da questo servizio.
le difficoltà strutturali e di accessibilità da superare
Il sindacato indica una serie di problemi che hanno influenzato negativamente l’evoluzione e la continuità dell’istituto. Tra questi, in primis, ci sono i lavori di manutenzione e adeguamento necessari sia alla scuola stessa che alle strutture di convitto. La carenza di interventi adeguati su questi fronti ha inciso sulla qualità dei servizi offerti e sull’attrattività dell’istituto.
Un altro aspetto che tocca la quotidianità di studenti e famiglie riguarda la mobilità. La mancanza di linee di trasporto efficaci e capillari ha complicato raggiungere la sede scolastica dai vari comuni della provincia. Questa situazione tende a escludere in modo diretto alunne che, senza il convitto, rischiano di non poter frequentare regolarmente la scuola. Il reinserimento del convitto femminile, allora, diventa la soluzione più concreta per permettere la presenza continua delle studentesse, specie quelle dei primi anni o con difficoltà di spostamento giornaliero.
impatto sull’occupazione e sul territorio montano
La chiusura del convitto femminile non riguarda solo l’ambito educativo ma si riflette pesantemente sul mercato del lavoro locale. La perdita stimata dal sindacato è di circa quindici posti tra personale educativo e Ata. Questi numeri non sono superficiali, soprattutto in contesti come quello degli hinterland montani, dove opportunità di lavoro di questo tipo hanno un valore elevato.
Il convitto rappresenta una fonte di occupazione stabile e un punto di riferimento per molte famiglie del luogo. Delocalizzare o ridurre i servizi potrebbe generare un effetto a catena sulle economie locali e sull’accesso alle professioni coltivate dall’istituto. La richiesta della cisl scuola Abruzzo Molise quindi si collega a un bisogno non solo formativo ma sociale e lavorativo, inteso a salvaguardare posti di lavoro e presidio nei territori interni.
un appello a istituzioni e politici per il futuro dell’istituto
Il sindacato ha rivolto un appello chiaro agli amministratori pubblici e ai deputati del territorio, invitandoli ad attivarsi per salvaguardare una scuola che ha segnato la storia della formazione alberghiera in Abruzzo e Molise. Oltre alla domanda per la deroga al mantenimento del convitto femminile, è stato suggerito di impegnarsi per intervenire su tutte le criticità che ostacolano la vita dell’istituto.
Si evidenzia come la mobilità, la manutenzione delle strutture e la tutela dell’occupazione personale non possano essere argomenti che restano fuori dal dibattito politico e amministrativo. Senza impegni concreti da parte delle istituzioni, la scuola rischia di ridursi, con ripercussioni negative sulla qualità dell’offerta formativa e sul territorio provinciale in senso più ampio.
Il Marchitelli ha rappresentato nei decenni un modello consolidato nel campo alberghiero e professionale, un punto di riferimento presidiato soprattutto attraverso l’attivazione del convitto femminile. Nei prossimi mesi, la risposta degli uffici scolastici e le iniziative politiche saranno decisive per decidere il destino di questa istituzione educativa.