La classifica dei migliori e peggiori ospedali italiani redatta da Agenas ha sorpreso: ecco quali sono le strutture promosse e bocciate.
La sanità è tra i temi maggiormente discussi in Parlamento, teme che divide le parti su diverse questioni che riguardano soprattutto i finanziamenti da destinare. La necessità di una riforma, che riesca a dare al comparto ospedaliero un volto attualizzato, ma soprattutto finalizzato ad offrire cure, analisi e esami a tutti, senza più disparità tra nord e sud, è evidente e non può essere più ignorata.
Al recente Forum risk management di Arezzo, Agenas ha condiviso i dati aggiornati sui migliori e peggiori ospedali italiani. La valutazione dal punto di vista delle performance manageriali è stata fatta su 51 aziende ospedaliere e aziende ospedaliere-universitarie e solo 13 hanno superato il test a pieni voti: tutte si trovano nel nord Italia. 25 anno avuto una valutazione media, mentre 13 vanno migliorate. Un’analisi da non sottovalutare che pone ancora in evidenza il contrasto tra nord e sud, e la necessità di intervenire su quelle regioni che hanno sempre meno fondi a disposizione.
Accessibilità , processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti sono le 4 aree considerate per redigere la classifica e che comprendono ben 27 indicatori. Sono state poi prese in considerazioni anche 10 sub-aree. La ricerca di Agenas ha permesso anche di identificare le asl che funzionano meglio. Anche in questo caso efficienza e attrattività sono state individuate soprattutto nelle sedi del centro e nord Italia, il sud fatica ad imporsi in un contesto contemporaneo e rinnovato.
I migliori ospedali: dove si trovano
Domenico Mantoan, direttore generale Agenas, ha commentato lo studio e ha sottolineato che negli ultimi anni gli ospedali stanno facendo un lavoro eccellente, ma molto, soprattutto a livello strutturale, va ancora migliorato: “Il sistema ospedaliero è un sistema che, al netto di qualche caso da migliorare, regge il servizio sanitario italiano. Oggi gli ospedali stanno facendo il loro lavoro alla grande, compresi i Pronto Soccorso.”Â
Per ridurre gli accessi al PS è necessario migliorare i servizi di cura e assistenza sul territorio. L’Azienda ospedaliera di Padova, il Santa Croce e Carle di Cuneo, il Policlinico Tor Vergata di Roma, il Sant’Andrea di Roma, l’Ospedale Policlinico San Matteo di Pavia, sono le strutture che hanno conquistato i primi 5 posti in classifica.
Tra le aziende sanitarie meno performanti c’è l’Asl Napoli 1 Centro, ma anche  l’Asp Crotone e di Matera e infine l’Asp Vibo Valentia e l’Asp Enna. Quelle invece più efficienti sono: l’Azienda Ulss N.8 Berica, l’Ats Bergamo e all’Azienda Ulss N.6 Euganea. A seguire l’Ulss N.1 Dolomiti e l’Azienda Usl Bologna.