A Genova, un evento che segna tre decenni di impegno e solidarietà si avvicina. Il prossimo 8 dicembre, la “Colazione del povero” festeggerà 30 anni di attività, un’iniziativa che ha rivoluzionato il modo in cui la comunità locale si prende cura delle fasce più vulnerabili della società. Sin dal 1994, la Società San Vincenzo de’ Paoli ha dato vita a questo progetto, portando un aiuto concreto ai senza fissa dimora e agli emarginati che si trovano nelle vicinanze della Stazione Ferroviaria di Genova Brignole. Un appuntamento settimanale che si dimostra costante e dedicato.
Un servizio incessante: la regolarità dell’iniziativa
Ogni martedì e giovedì alle 6 del mattino, i volontari si radunano per allestire il loro punto di distribuzione. Con un tavolo portatile e una varietà di beverage calde, come tè, latte e caffè, oltre a merendine confezionate, i membri della San Vincenzo iniziano la loro giornata al servizio di chi ne ha più bisogno. Questo rituale ha permesso di creare dei legami di fiducia tra i volontari e i beneficiari, contribuendo a formare una rete di supporto che va oltre la semplice distribuzione di cibo.
Nel corso dell’anno passato, le cifre parlano chiaro: 520 litri di latte, 350 litri di caffè, 520 litri di tè, 1.300 litri d’acqua e 4.200 succhi di frutta sono stati distribuiti, accanto a ben 13.500 merendine. Questi numeri testimoniano non solo l’impatto quantitativo del servizio, ma riflettono anche una comunità che sta dalla parte dei più vulnerabili, offrendo loro un momento di calore e conforto in un contesto spesso difficile.
Oltre la colazione: un sostegno a 360 gradi
La “Colazione del povero” non si limita solo al cibo. I volontari hanno esteso il loro aiuto anche a beni di prima necessità come biancheria intima, indumenti, scarpe, coperte, asciugamani e articoli per la cura personale come lamette da barba e sapone. In questo modo, non solo si offre cibo, ma si cerca di garantire anche un minimo di igiene e dignità a chi vive in condizioni precarie. Questo approccio olistico è fondamentale per rispondere ai bisogni reali delle persone assistite, soprattutto in un contesto di vulnerabilità economica e sociale.
Grazie a questo lavoro instancabile, i volontari riescono a creare un’atmosfera di fiducia e rispetto. Ogni incontro è anche un’opportunità per ascoltare le storie dei senza fissa dimora, contribuendo a ridurre il pregiudizio e a migliorare la comprensione delle difficoltà quotidiane che affrontano.
Un evento per ricordare e celebrare
Per celebrare la ricorrenza dei 30 anni della “Colazione del povero“, la comunità si riunirà il prossimo 8 dicembre presso la chiesa di San Michele Arcangelo a Pieve Ligure, dove alle 11 è prevista una messa dedicata all’iniziativa. Questo incontro rappresenta un’occasione per riflettere sull’importanza di continuare a supportare le persone in difficoltà e sulla necessità di mantenere viva la solidarietà in ogni famiglia genovese.
La storia di questa iniziativa è un esempio concreto di come l’azione volontaria possa avere un impatto duraturo e di come, con il passare del tempo, i piccoli gesti quotidiani possano trasformarsi in un grande sostegno per chi ha bisogno. La “Colazione del povero” continua a essere un faro di speranza e un richiamo all’azione collettiva nella lotta contro l’emarginazione e la povertà. In un mondo dove spesso il progresso sembra relegare in secondo piano le esigenze dei più fragili, iniziative come questa dimostrano che è possibile fare la differenza, un caffè e una merendina alla volta.
Ultimo aggiornamento il 29 Novembre 2024 da Sara Gatti