Il mercato dei vini analcolici e a bassa gradazione sta vivendo una fase di forte sviluppo, spinta da una domanda crescente in regioni come il Nord Africa e i Paesi arabi. La Commissione europea si propone di rendere più attraenti le denominazioni di questi prodotti attraverso l’adozione di nuovi termini come “alcol free” o “alcol light”. Questa iniziativa si inserisce in un pacchetto di misure destinate a sostenere il settore vitivinicolo, attualmente in crisi a causa di sfide economiche e ambientali.
Misure per il settore vitivinicolo in difficoltà
La crisi che il settore vitivinicolo europeo sta affrontando è considerata “frammentata” dalla Commissione europea. Le difficoltà derivano da vari fattori, tra cui il calo dei consumi, i cambiamenti climatici e i dazi imposti dalle politiche commerciali di paesi terzi, come gli Stati Uniti sotto la presidenza Trump. Per affrontare queste problematiche, Bruxelles ha presentato un pacchetto di misure che prevede approcci diversificati. Alcune delle principali misure includono maggiore flessibilità per gli Stati membri riguardo alle autorizzazioni per nuovi impianti di vite, strategie di controllo della produzione e iniziative per agevolare l’enoturismo, che potrebbe attrarre nuovi consumatori.
Un aspetto centrale del pacchetto è l’adattamento del regime di autorizzazioni per gli impianti viticoli. Gli Stati membri avranno la facoltà di limitare o bloccare l’autorizzazione di nuovi impianti, permettendo un controllo più efficace a livello nazionale e regionale. La durata delle autorizzazioni per i nuovi impianti rimarrà di tre anni, con sanzioni previste per quelli non utilizzati. Tuttavia, per i reimpianti, Bruxelles propone di estendere la durata delle autorizzazioni a otto anni, sospendendo le penali.
Controllo della produzione e iniziative climatiche
Il controllo della produzione è cruciale per affrontare l’eccesso di offerta nel settore. Bruxelles intende implementare con urgenza la “vendemmia verde”, una pratica che prevede la distruzione dei grappoli in aree specifiche colpite da sovrapproduzione. Queste misure sono destinate a stabilizzare il mercato e limitare l’accumulo di scorte. Inoltre, i paesi dell’UE potranno stabilire condizioni riguardanti i programmi di riconversione e ristrutturazione dei vigneti, finalizzate a garantire una produzione equa e sostenibile nel lungo periodo.
Tenendo conto delle minacce dei cambiamenti climatici, Bruxelles propone di aumentare al 80% il contributo finanziario dell’UE per investimenti volti a prevenire o mitigare gli effetti climatici sul settore vitivinicolo. Queste misure daranno la possibilità ai produttori di adattarsi meglio ai nuovi scenari meteorologici e di garantire la qualità dei loro prodotti.
Promozione dell’enoturismo e denominazioni più attraenti
La Commissione europea ha sottolineato l’importanza di promuovere l’enoturismo, rendendolo accessibile anche ai consorzi di tutela, attualmente esclusi. Questo allungamento delle misure di promozione da tre a cinque anni nei mercati esteri può rappresentare un’opportunità per i produttori europei di attrarre nuovi consumatori e recuperare quote di mercato.
Per quanto riguarda i vini analcolici, l’UE ha introdotto recentemente nuove categorie, ma Bruxelles intende apportare cambiamenti significativi alle denominazioni attualmente in uso. Si propone di utilizzare il termine “alcol free” per i vini con un contenuto di alcol inferiore allo 0,5%, e “alcol free 0,0%” per quelli sotto lo 0,05%. Questo cambiamento risponde all’esigenza dei consumatori di avere un’etichettatura più chiara e accattivante, in particolare in mercati come quelli del Nord Africa e dei Paesi arabi, dove prodotti senza alcol sono molto richiesti. Per i vini con un contenuto alcolico compreso tra lo 0,5% e il 30%, la Commissione propone la denominazione “alcol light”.
Verso un nuovo mercato del vino
Il pacchetto di misure proposto dalla Commissione europea è attualmente in fase di discussione presso il Parlamento UE e gli organismi nazionali. Le proposte mirano a riformulare radicalmente la percezione e la promozione dei vini a bassa gradazione e analcolici in Europa, puntando a favorire un settore vitivinicolo più resiliente, in grado di far fronte alle sfide attuali e future del mercato globale.