La comunità di Rondissone è segnata da un profondo dolore per la perdita di Lidia Gibin, una figura emblematicaper in paese dell’età di 63 anni, scomparsa tragicamente a causa di un malore mentre svolgeva il suo lavoro nella ricevitoria-edicola di via XX Settembre 66, a partire dalle ore serali di venerdì 13 dicembre. Lidia non era solo una commerciante, ma una presenza costante che ha contribuito attivamente alla vita sociale e culturale della comunità.
Un’icona di cortesia e dedizione
Lidia Gibin ha lasciato un segno indelebile in Rondissone, dove il suo sorriso e la sua calda ospitalità la resero un personaggio amato da tutti. Già al fianco del marito, Bruno Daniele, nella storica macelleria posizionata all’angolo tra via XX Settembre e via Pietro Micca, Lidia ha incarnato il concetto di commercio come vocazione. Dopo la cessazione dell’attività del marito, ha continuato la tradizione commerciale supportando il figlio Claudio nella gestione della tabaccheria edicola e cartoleria di famiglia.
Le sue figlie, Marina ed Elena, seguono le sue orme, contribuendo a mantenere viva la tradizione imprenditoriale, arricchendo il paesaggio commerciale di Saronsella e San Sebastiano da Po. Lidia ha dedicato una vita intera al commercio, creando legami di fiducia con i cittadini, molti dei quali consideravano la tabaccheria un luogo di incontro e socializzazione.
Volontaria instancabile e cuore pulsante della comunità
Lidia non si limitava ai suoi doveri commerciali, ma si distingueva anche come volontaria attiva in innumerevoli iniziative. L’impegno nelle attività della Pro Loco e dell’AVIS, insieme alla partecipazione a eventi locali, l’hanno vista come una figura di riferimento per le generazioni di rondissonesi. Era sempre presente durante il palio delle contrade e i carnevali – quei “carnivali belli, con i carri che girano per le vie”, come amava ricordare con affetto.
L’entusiasmo di Lidia era contagioso, e il suo spirito vivace ha contribuito a rendere queste manifestazioni memorabili. Era impossibile non notarla, sempre al centro di ogni evento, dedicando il suo tempo e la sua energia agli altri. Ogni iniziativa che portava avanti non era solo un evento, ma un modo per unire la comunità e creare ricordi condivisi.
Ricordi e affetto lasciati in eredità
Lidia Gibin era anche una nonna entusiasta, un ruolo che ha ricoperto con grande gioia. Raccontava spesso ai clienti della tabaccheria delle piccole gioie legate ai suoi nipoti, i suoi racconti riflettevano l’amore e l’orgoglio che provava per tutta la sua famiglia. I legami che ha costruito con le persone nel corso degli anni sono stati fondamentali, tramandando a molte di esse un messaggio di amore e connessione.
Le parole dell’ex sindaco di Rondissone, Franco Lomater, riassumono l’essenza della donna: «Una donna unica, sempre sorridente, sempre pronta a darsi da fare per gli altri. Ha saputo trasmettere gioia, ma anche quella forza che serve per affrontare le difficoltà della vita. La sua assenza lascerà un vuoto enorme».
Lidia Gibin ha lasciato un’eredità di affetto e gratitudine. La comunità si unisce ora in un abbraccio solidale nei confronti della famiglia, dimostrando che l’impatto di Lidia sulla vita di Rondissone trascende la sua scomparsa, continuando a vivere nei ricordi e nel calore che ha donato. La memoria di Lidia, con il suo sorriso e la dedizione, rimarrà per sempre nel cuore dei rondissonesi.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Donatella Ercolano