L’emergenza della sicurezza sul lavoro in Italia sta raggiungendo livelli allarmanti, con un crescente numero di incidenti mortali nelle ultime settimane. La Confederazione unitaria di base ha avviato una mobilitazione nazionale aperta a tutti, accompagnata da un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché intervenga con una risposta concreta a questo grave problema sociale. Questo articolo esplorerà l’iniziativa della Cub, i dati sull’infortunio sul lavoro e le richieste di cambiamento legali.
Mobilitazione nazionale della Cub contro i morti sul lavoro
L’iniziativa della Cub si concretizzerà attraverso manifestazioni e presidi, durante i quali i partecipanti saranno invitati a portare con sé la Costituzione italiana, simbolo dei diritti fondamentali dei cittadini. In particolare, sarà evidenziato l’Articolo 1, il quale afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Questo richiamo serve a sottolineare la centralità del lavoro sicuro e dignitoso nel quadro dei diritti civili e sociali.
Il segretario nazionale della Cub, Walter Montagnoli, ha denunciato come la risposta della politica, sia di destra che di sinistra, negli ultimi quarant’anni sia stata insufficiente. Secondo Montagnoli, le leggi approvate in questo periodo, come la Legge Fornero e il Jobs Act, hanno contribuito a una precarizzazione del lavoro che ha messo a rischio la sicurezza dei lavoratori, consentendo licenziamenti arbitrari e compromettendo i diritti fondamentali.
La dichiarazione della Cub sulle stragi sul lavoro
La Cub ha lanciato un severo monito sulla situazione attuale, evidenziando come le normative sui sub-appalti e la carenza di controlli aumentino il rischio di incidenti mortali. L’organizzazione chiede un intervento deciso che possa traghettare la legislazione italiana verso un sistema che tuteli maggiormente i lavoratori. Recentemente, sono stati registrati tre decessi sul lavoro in Lombardia, un segnale preoccupante di una crisi in corso.
Montagnoli ha ribadito la necessità di introdurre il reato di “omicidio sul lavoro”. Nonostante questa richiesta trovi supporto tra diversi sindacati, il Parlamento ha finora fatto poco o nulla in tal senso. L’associazione chiede quindi di responsabilizzare giuridicamente i datori di lavoro, sottolineando come la mancanza di adeguati controlli e sanzioni stia portando a un numero crescente di vittime nel mondo del lavoro.
Il ruolo della politica nella sicurezza sul lavoro
Negli ultimi decenni, la questione della sicurezza sul lavoro è stata trattata marginalmente da entrambe le fazioni politiche. La Cub sostiene che le politiche adottate, purtroppo, non abbiano affrontato seriamente il problema delle stragi sul lavoro. Le leggi sulla precarizzazione hanno, secondo l’organizzazione, non solo minato la sicurezza dei lavoratori, ma anche inciso profondamente sui loro diritti.
Alla luce di questa situazione, il Sindacato chiede un rinnovato impegno da parte della politica, affinché vengano adottate misure proattive e legislative che tutelino i lavoratori e che possano ridurre la crescente incidenza di infortuni mortali. La proposta di una mobilitazione nazionale rappresenta, quindi, un passo significativo per stimolare un dibattito pubblico e politico su un tema di cruciale importanza per il futuro della forza lavoro italiana.
La Cub programmatica porta avanti l’esigenza di un cambiamento legislativo chiaro e incisivo, affinché la sicurezza sul lavoro possa diventare un impegno comune e non solo un argomento di discussione temporanea.