La consulta regionale per la legalità: un nuovo strumento nella lotta contro la criminalità in Emilia Romagna

La consulta regionale per la legalità: un nuovo strumento nella lotta contro la criminalità in Emilia Romagna

La Consulta regionale per la Legalità e la Cittadinanza responsabile avvia azioni concrete contro criminalità e corruzione, promuovendo sinergie tra istituzioni, società civile ed esperti per una cultura della legalità.
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La consulta regionale per la legalità: un nuovo strumento nella lotta contro la criminalità in Emilia Romagna - Gaeta.it

È ufficialmente operativa la Consulta regionale per la Legalità e la Cittadinanza responsabile, un organo strategico che supporta la Giunta dell’Emilia Romagna. Questa iniziativa rappresenta un passo significativo per rafforzare la collaborazione tra istituzioni, società civile e esperti in vari settori, tutti uniti nella battaglia contro la criminalità organizzata e la corruzione. L’assessora alla Legalità, Elena Mazzoni, ha evidenziato l’importanza di questo organo nelle strategie di contrasto alle infiltrazioni mafiose, un tema sempre attuale e cruciale per il tessuto socio-economico della regione.

La composizione e il ruolo della consulta

La Consulta per la Legalità si caratterizza per la presenza di una variegata rappresentanza costituita da membri delle istituzioni locali e nazionali, rappresentanti del mondo del lavoro, della società civile e esperti di vari ambiti come quello accademico e del volontariato. Questa diversità è fondamentale per favorire un dialogo costruttivo e multidisciplinare che possa affrontare in modo efficace le problematiche legate alla criminalità organizzata. L’obiettivo è creare sinergie concrete tra le diverse realtà attive sul territorio, affinché emergano soluzioni condivise e pratiche.

Con l’avvio della nuova legislatura, la Consulta non si limita a essere un forum di discussione, ma ha l’ambizione di divenire un autentico motore di cambiamento. Mazzoni ha sottolineato che non si tratta soltanto di esaminare le problematiche, ma di elaborare politiche attive e mirate che possano prevenire le infiltrazioni mafiose, promuovendo nel contempo una cultura della legalità tra i cittadini e le istituzioni.

I primi obiettivi della consulta

Sin dal suo insediamento, la Consulta si è proposta di avviare una serie di azioni concrete. Uno dei primi compiti prioritari è quello di ottimizzare le procedure relative alla confisca e al riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose. Questa attività non solo permetterebbe di restituire alla comunità beni significativi, ma favorirebbe anche progetti sociali in grado di rafforzare il tessuto civile.

In aggiunta, la Consulta intende affrontare le sfide rappresentate dai dati forniti dalla Direzione investigativa antimafia nel primo semestre del 2023. La relazione ha sollevato preoccupazioni sulla crescente capacità delle organizzazioni criminali di infiltrarsi nell’economia legale e nella pubblica amministrazione. La risposta a questa situazione non può essere solo reattiva ma deve basarsi su un approccio proattivo e sistematico.

Impegno per la sensibilizzazione e supporto alle vittime

Un altro punto cardine dell’attività della Consulta è la promozione di iniziative di sensibilizzazione rivolte al territorio. L’intento è quello di educare la popolazione sui rischi connessi alla criminalità e alla corruzione, sensibilizzando la cittadinanza sull’importanza del rispetto della legalità. Seminari, corsi di formazione e campagne informative sono solo alcune delle attività previste per raggiungere questo obiettivo.

Allo stesso modo, la Consulta è determinata a fornire supporto concreto alle vittime di mafia e corruzione. Le esperienze traumatiche legate a un contesto di illegalità richiedono attenzione e risorse specializzate, affinché le vittime possano trovare il riscatto e una via per ricostruire la propria vita. Attraverso servizi dedicati, assistenza legale e forme di sostegno psicologico, la Consulta si pone come referente per le persone colpite.

La Consulta regionale per la Legalità e la Cittadinanza responsabile, quindi, si configura non solo come un nuovo organo istituzionale, ma come un impegno corale per costruire una comunità più forte e consapevole, capace di opporsi alle infiltrazioni e di valorizzare il potenziale sociale ed economico del territorio emiliano-romagnolo.

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