Il tema della sostenibilità sta guadagnando sempre più attenzione nella società contemporanea. Un recente report dell’Istat rivela che la popolazione italiana è particolarmente sensibile ai cambiamenti climatici, alla gestione delle risorse e agli sprechi. Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare, ha condiviso alcuni punti chiave su come le cooperative stiano affrontando questa sfida, continuando a perseguire obiettivi ecologici già presenti nel loro operato da più di quarant’anni.
La preoccupazione crescente dei cittadini per il clima
L’analisi condotta dall’Istat ha evidenziato come il 58% della popolazione italiana esprima preoccupazione per i cambiamenti climatici, una percentuale significativa che dimostra quanto questo tema sia entrato nel dibattito pubblico. In aggiunta, circa il 40% dei rispondenti ha manifestato ansia riguardo la gestione dei rifiuti e l’inquinamento delle acque. La qualità dell’aria preoccupa la metà della popolazione, rivelando un chiaro legame tra salute e ambiente. Inoltre, l’attenzione ai disastri idrogeologici è aumentata, passando dal 26,5% nel 2023 al 28,5% nel 2024. Questo panorama suggerisce una crescente consapevolezza sociale sulla necessità di azioni concrete per affrontare le sfide ambientali.
L’attenzione dei cittadini verso il risparmio delle risorse
Un altro dato significativo è la volontà dei cittadini di non sprecare risorse. Secondo le statistiche, il 71,4% della popolazione si impegna attivamente a risparmiare energia, mentre il 68,8% presta attenzione allo spreco di acqua. Allo stesso tempo, emerge un forte interesse per l’acquisto di prodotti a chilometro zero, in particolare al Sud, dove il 29,9% dei cittadini preferisce supportare l’economia locale. Dall’altro lato, al Nord, sono più attenti all’inquinamento acustico, con il 51,3% che evita il rumore e il 20,2% che usa mezzi di trasporto alternativi. Questa propensione al cambiamento dimostra che la popolazione è pronta ad adottare comportamenti più sostenibili nel quotidiano.
Le risposte dell’agricoltura ecologica
Nel contesto attuale, Maretti ribadisce l’importanza di ampliare le buone pratiche all’interno delle cooperative agricole. Secondo lui, l’agricoltura moderna è chiamata a operare in modo intelligente e responsabile. Attraverso l’analisi dei dati raccolti dai campi, è possibile prevenire fitopatie e infestazioni di insetti, ridurre i consumi idrici e diminuire l’uso di mezzi meccanici, contribuendo così alla salute del suolo. Le pratiche di agricoltura di precisione si stanno rivelando vitali per rispondere alle sfide legate al cambiamento climatico, con esempi significativi tra cui la filiera zootecnica di Granarolo-Granlatte e quella del miele rappresentata da Conapi.
Il ruolo della tecnologia nella cooperazione agricola
Maretti sottolinea anche come la ricerca scientifica e la tecnologia siano fondamentali. Strumenti innovativi come droni, sensori e app producono un valore aggiunto nella coltivazione di materie prime, riducendo l’uso di sostanze chimiche e migliorando la gestione delle risorse naturali. Attraverso il concetto di smart farming, le cooperative possono facilitare la transizione tecnologica, fornendo supporto alle piccole realtà agricole, che potrebbero altrimenti affrontare difficoltà finanziarie nell’implementare innovazioni. Queste misure sono essenziali per garantirne una produzione di cibo sano e di alta qualità , assicurando un equilibrio tra sviluppo economico e sostenibilità ambientale.