La situazione della sanità pubblica in Italia è sempre più critica, con la rinuncia alle cure che si configura come una vera e propria bomba sociale pronta ad esplodere. Secondo l’undicesimo Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile redatto dall’Istat, nel 2023 ben 4,5 milioni di italiani hanno dovuto fare a meno di visite mediche e accertamenti diagnostici. Le ragioni dietro a questo fenomeno sono molteplici, dalle difficoltà economiche alle lunghe liste d’attesa e all’accesso limitato ai servizi sanitari. Il mancato rispetto dell’articolo 32 della Costituzione, che sancisce il diritto di tutti alla salute senza discriminazioni, è evidente e preoccupante.
Le cause profonde della crisi del sistema sanitario Nazionale
La crisi del Servizio Sanitario Nazionale in Italia ha radici profonde che vanno ben oltre le questioni economiche. Gli anni di tagli e di politiche di spending review hanno messo a dura prova il sistema, con carenze di personale, chiusure di strutture ospedaliere e un accesso sempre più problematico ai servizi sanitari. Il ricorso alla sanità privata come alternativa è diventato sempre più diffuso, ma ha creato disparità e ha escluso una parte significativa della popolazione che non può sostenere i costi elevati. Questo approccio potrebbe portare a una situazione in cui sempre più persone dovranno rinunciare anche alle cure preventive, con conseguenze drammatiche per la salute pubblica nel lungo termine.
Le soluzioni per un cambio di rotta nella sanità pubblica italiana
È chiaro che per risolvere la crisi del sistema sanitario italiano occorre agire in maniera decisa e strutturale. È necessario ripartire dalle basi del SSN, potenziando gli organici e garantendo condizioni di lavoro dignitose per il personale sanitario. Gli adeguamenti degli stipendi, la possibilità di progredire nella carriera e la sicurezza sul lavoro sono elementi fondamentali per garantire un servizio pubblico efficace e accessibile a tutti i cittadini. La salute non può essere un lusso riservato a pochi privilegiati, ma un diritto fondamentale che lo Stato deve garantire a ogni individuo, senza discriminazioni di nessun tipo.
Ultimo aggiornamento il 21 Aprile 2024 da Armando Proietti