La crisi delle sale cinematografiche a Roma: oltre mille chiusure in pochi anni

La crisi delle sale cinematografiche a Roma: oltre mille chiusure in pochi anni

A Roma, il crollo delle sale cinematografiche preoccupa cittadini e esperti: chiusure massicce e proposte di riconversione minacciano la cultura e l’identità della capitale.
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La crisi delle sale cinematografiche a Roma: oltre mille chiusure in pochi anni - Gaeta.it

A Roma, la situazione delle sale cinematografiche è critica. Negli ultimi anni, il numero di cinema attivi è crollato drasticamente. Secondo recenti dichiarazioni di Silvano Curcio, docente di architettura presso l’Università La Sapienza, il paese ha visto un passaggio da 2.700 a meno di mille sale. Questo fenomeno colpisce in modo particolare la capitale, dove 102 cinema hanno chiuso i battenti. Curcio ha partecipato a un’assemblea pubblica dal titolo ‘Terzi Luoghi – Una città che si-cura’, svoltasi presso la Basilica di San Saba e organizzata dal Comitato Sos Sale.

Il comitato sos sale e la difesa dei cinema

Il Comitato Sos Sale, composto da numerose realtà civiche, si è mobilitato per salvare i cinema chiusi o in abbandono a Roma. Queste iniziative nascono dalla preoccupazione per una proposta di legge regionale, sostenuta dal centrodestra nel Lazio, che potrebbe portare alla riconversione di diverse sale in centri commerciali, alberghi o parcheggi, recuperando così strutture che anch’esse hanno una storia e una funzione culturale. L’assemblea ha raccolto voci diverse, preoccupate per la perdita di luoghi di aggregazione e di cultura che i cinema rappresentano da decenni nelle comunità locali.

Le sale cinematografiche non sono solo spazi per la proiezione di film. Sono anche luoghi di ritrovo, di socializzazione e di scambio culturale. Il rischio di una loro scomparsa segna quindi non solo un impoverimento del panorama culturale, ma anche un cambiamento nell’identità della capitale. Le istituzioni e i cittadini sono chiamati a riflettere su questo tema, comprendendo che la cultura deve rimanere al centro della vita cittadina.

La legge metropolitan e le nuove normative urbanistiche

Silvano Curcio ha anche accennato a una nuova normativa urbanistica che potrebbe influenzare il futuro delle sale cinematografiche. Secondo quanto riportato, “ad agosto 2024 aveva avuto il primo voto favorevole in Giunta” regionale. Curcio ha dichiarato di aver appreso del progetto dal suo contatto presso la Regione, riferendosi a questa iniziativa come “legge Metropolitan“, in riferimento a uno storico cinema romano situato in via del Corso. Questa legge potrebbe portare a un’ulteriore trasformazione del panorama urbano, se non si presta attenzione al patrimonio culturale rappresentato dai cinema.

L’idea di riconvertire spazi storici in altre funzioni, seppur con l’intenzione di modernizzare la città, potrebbe risultare inadeguata. La storia e la tradizione di Roma, infatti, rischiano di essere dimenticate in favore di interessi economici immediati. È fondamentale per la comunità e per gli enti locali ponderare su come integrare le nuove necessità abitative e commerciali con la preservazione di luoghi significativi.

I terzi luoghi come opportunità per la cultura

Curcio ha proposto una visione alternativa per il futuro dei cinema a Roma, suggerendo la creazione di “terzi luoghi”. Questi spazi polivalenti potrebbero includere cinema ma anche teatri, sale concerti, asili nido, bar e mense per persone senza fissa dimora. In Francia, questo modello è già stato adottato con successo e ha dimostrato di poter soddisfare diverse esigenze sociali. Secondo Curcio, i ‘terzi luoghi’ rappresentano una soluzione praticabile per rivitalizzare spazi notevoli e servire la comunità in modi diversi.

La base di questa proposta risiede nella convinzione che la cultura e il supporto sociale possano coesistere. Ampliare la funzione delle sale cinematografiche significa non solo mantenere vivo l’amore per il cinema, ma anche creare punti di incontro significativi per i residenti. L’idea è di non fermarsi a una mera offerta cinematografica, ma di rendere queste strutture luoghi d’incontro, di partecipazione e di crescita comunitaria.

La questione dei cinema a Roma non è solo una questione di intrattenimento, ma tocca anche il cuore della vita sociale e culturale della città. Oltre a salvaguardare gli spazi cinematografici, è indispensabile promuovere una cultura che celebri la diversità e l’inclusione, assicurando che i cittadini possano sempre trovare momenti di svago e riflessione nella propria città.

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