La cruda realtà dei miliardari americani sotto la presidenza Trump: perdite da record nel 2025

La cruda realtà dei miliardari americani sotto la presidenza Trump: perdite da record nel 2025

L’amministrazione Trump ha portato a perdite significative per i miliardari statunitensi, con un calo di 415 miliardi di dollari nelle loro fortune a causa dell’instabilità economica e delle politiche commerciali.
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La cruda realtà dei miliardari americani sotto la presidenza Trump: perdite da record nel 2025 - Gaeta.it

Il 2025 si è aperto con l’assegnazione di una nuova amministrazione presidenziale negli Stati Uniti, portando con sé aspettative sorridenti per l’alta borghesia e i miliardari. L’arrivo di Donald Trump, noto per il suo approccio favorevole agli affari e alle logiche capitalistiche, aveva suscitato anticipazioni positive per i più ricchi del paese. Tuttavia, nei primi mesi del nuovo governo, le fortune di numerosi miliardari si sono ridotte drasticamente. Questo articolo approfondisce chi ha maggiormente risentito e subito tali perdite.

L’amministrazione Trump e i miliardari: una visione diversa

Il Presidente Donald Trump ha un numero record di miliardari nel suo entourage rispetto ai suoi predecessori, con almeno nove di loro attivamente coinvolti nella sua amministrazione. Diverse figure influenti, tra cui Mark Zuckerberg, hanno visitato frequentemente la Casa Bianca, creando un clima di attesa per opportunità economiche crescenti. Nonostante ciò, l’ottimismo iniziale si è rivelato infondato.

Nei circa due mesi che seguono l’insediamento, l’andamento dei mercati finanziari ha segnato una direzione inaspettata. L’indice S&P 500 ha registrato una flessione del 7,9%, mentre il Nasdaq, che ospita numerose aziende tecnologiche, ha subito un calo ancora più marcato, pari all’11,8%. Gli effetti di questo calo hanno colpito le fortune dei miliardari statunitensi, che secondo Forbes, hanno visto un deresponsabilizzazione totale di 415 miliardi di dollari.

In netto contrasto, quando Joe Biden ha assunto la presidenza, i medesimi indici hanno mostrato tendenze opposte: un incremento del 2,4% per l’S&P 500 e una diminuzione più contenuta dell’1% per il Nasdaq, portando a un incremento complessivo della ricchezza miliardaria di 153 miliardi di dollari.

Le cause della crisi per i miliardari

La diminuzione delle fortune miliardarie potrebbe essere attribuita a fattori specifici legati alle politiche commerciali di Trump. A partire dal suo insediamento, il presidente ha adottato un approccio incerto riguardo alle tariffe commerciali. Decisive sono state le sue scelte riguardanti l’imposizione di nuovi dazi su acciaio e alluminio, contribuendo a creare un clima di instabilità e incertezza nel settore economico. L’amministrazione Trump ha riscontrato fallimenti nel prevedere le reazioni di mercati e partner commerciali, creando una mini crisi, nota come “Trumpcession”, caratterizzata da un’anemia della crescita economica.

Particolarmente colpito da questa situazione è stato Elon Musk, fondatore di Tesla e SpaceX. Prima dell’insediamento, il suo patrimonio ammontava a ben 434 miliardi di dollari, ma la decrescita delle vendite globali di auto Tesla ha portato a previsioni negative per i primi mesi dell’anno, insieme a una diminuzione del 43% delle azioni della compagnia. Gli analisti hanno ridotto le stime di consegna delle vetture Tesla, con previsioni drastiche che parlano di un ribasso del 20%. Questo ha radicato perdite enormi per Musk, il quale ha visto quasi 104 miliardi di dollari evaporare dal suo patrimonio.

I titoli tecnologici: una caduta verticale

La crisi dei mercati ha impattato fortemente anche altre aziende del settore tecnologico. I titoli delle cosiddette “Magnificent 7“, ovvero Tesla, Nvidia, Alphabet, Amazon, Meta, Apple e Microsoft, hanno subito perdite complessive di oltre 1.500 miliardi di dollari. La preoccupazione per una contrazione economica ha colpito in particolare le aziende esposte a commercio transfrontaliero. L’analista Ross Mayfield ha messo in guardia riguardo alla vulnerabilità di questi titoli nel contesto di una potenziale recessione economica, sottolineando che auto e settori ciclici sono sempre i più colpiti.

L’amministrazione Trump, inizialmente vista come un alleato, ha mancato nell’alleviare le incertezze per i leader aziendali, contribuendo a un clima di sfiducia. I miliardari che avevano supportato apertamente Trump, come Jeff Bezos e altri nomi di spicco nel panorama tecnologico, hanno visto diminuire drasticamente il loro valore in borsa e, di conseguenza, il proprio patrimonio netto.

Un’analisi dei dieci maggiori perdenti tra i miliardari statunitensi dal 20 gennaio al 13 marzo illustra l’entità di questa situazione.

Ecco i miliardari che più hanno perso:

  1. Elon Musk: $330 miliardi
  2. Jeff Bezos: $210 miliardi
  3. Larry Page: $136 miliardi
  4. Sergey Brin: $130 miliardi
  5. Larry Ellison: $183 miliardi
  6. Jensen Huang: $101 miliardi
  7. Michael Dell: $97 miliardi
  8. Steve Ballmer: $115 miliardi
  9. Stephen Schwarzman: $42.3 miliardi
  10. Thomas Peterffy: $48.8 miliardi

Questa situazione rappresenta una fase critica per i miliardari americani, tutti in attesa di maggiori stabilizzazioni e di miglioramenti nelle politiche economiche future.

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