Nel cuore dei boschi del Renon, l’ADLER Lodge Ritten rappresenta una fusione perfetta tra natura e gastronomia. Questo eco-rifugio esclusivo non è solo un luogo di relax, ma anche un punto di riferimento per la ristorazione, grazie alla cura meticolosa dedicata ai dettagli del proprio menù. Qui, la tradizione culinaria si mescola a innovazioni provenienti dalla tradizione mediterranea, dando vita a piatti sorprendenti che rivelano il legame profondo con il territorio locale e la freschezza degli ingredienti.
Un chef con radici isolane
Cristian Cinquemani, l’Executive Chef dell’ADLER Lodge Ritten, porta con sé un bagaglio ricco di esperienze culinarie. La sua storia inizia sull’Isola d’Elba, dove cresce tra i fornelli dei suoi genitori, entrambi ristoratori. A soli diciotto anni, decide di lasciare la sua isola per esplorare nuovi orizzonti gastronomici. La sua formazione presso l’ALMA, la famosa scuola di cucina, segna l’inizio di un percorso che lo porterà tra Bolzano e l’Australia, affinando le sue abilità culinarie.
Al suo rientro in Alto Adige, Cinquemani lavora a fianco di chef rispettati e in hotel di prestigio prima di approdare all’ADLER nel 2022. La sintesi di sapori della sua infanzia e della tradizione altoatesina caratterizza la sua cucina, rendendola un riflesso della sua personalità. “Unire la tradizione con l’innovazione è una continua sfida creativa,” afferma lo chef, evidenziando l’importanza dell’incontro tra vecchie e nuove tecniche culinarie.
Ingredienti freschi e a km zero
Uno dei punti di forza del menù dell’ADLER Lodge Ritten è l’utilizzo di ingredienti freschi e locali, molti dei quali provengono dall’orto interno della struttura. Cinquemani sottolinea come il principio del “from farm to table” sia alla base della filosofia gastronomica del lodge. Una varietà di verdure, erbe aromatiche e frutta di stagione viene coltivata direttamente nel giardino, con produzioni che riflettono la stagionalità e la biodiversità del luogo.
L’orto offre una vasta gamma di ingredienti, tra cui cavoli, rape e zucchine, insieme a erbe aromatiche come basilico e maggiorana. Questi prodotti non solo arrivano freschi sulla tavola, ma vengono anche utilizzati in preparazioni come conserve e sottaceti, permettendo di preservare la loro bontà e offrendo sapori unici durante tutto l’anno. “Abbiamo una grande responsabilità nel rispettare la natura e celebrarla con piatti che ne esprimano il massimo potenziale,” spiega Cinquemani.
Collaborazioni e produzione locale
Il costante dialogo con piccoli produttori della regione è un altro aspetto fondamentale della cucina dell’ADLER Lodge Ritten. Il menu è arricchito da carni di alta qualità provenienti da consorzi locali, che garantiscono rispetto per l’animale e un’accurata selezione dei tagli. Manzo, vitello e agnello sono solo alcune delle carni utilizzate in piatti distintivi, come le tartare freschissime.
Per quanto riguarda i latticini, Cinquemani ha scelto formaggi prodotti in un affascinante bunker della Seconda Guerra Mondiale, dove l’umidità e le condizioni ambientali favorevoli donano un sapore unico ai formaggi. L’interazione tra tradizione culinaria e ambiente locale si traduce in piatti che non solo deliziano il palato, ma raccontano una storia autentica del territorio.
Un menù che segue le stagioni
Il menù dell’ADLER Lodge Ritten evolve continuamente, seguendo i ritmi delle stagioni. Durante la primavera e l’estate, i piatti si arricchiscono di freschezza e leggerezza. Tra le proposte si trovano attualizzazioni di piatti tipici, come la palamita abbinata a pomodori confit, creando un’esperienza gastronomica che onora i prodotti locali.
Altre proposte includono la trota affumicata, servita con pesto d’aglio orsino, ed un classico stinco di maiale servito con purè di prezzemolo e cardoncelli. Ogni piatto è pensato per esaltare ingredienti freschi e locali, sempre con un occhio verso la sostenibilità. Cinquemani annuncia anche proposte vegetariane e vegane, sottolineando come la varietà di opzioni rispecchi l’impegno a soddisfare i palati di tutti gli ospiti.
Nelle nuove creazioni del menù spicca una tartare di carni selezionate e un pane di segale fatto in casa, arricchito con frutta secca. “Queste novità si affiancano a piatti già apprezzati, per un’esperienza gastronomica davvero memorabile,” conclude lo chef.
Questo rifugio non è solo un luogo dove riscoprire la cucina, ma un viaggio attraverso sapori, tradizioni e un forte legame con la natura.