La cultura di Napoli piange la scomparsa del maestro Roberto De Simone: il ricordo di Gennaro Vallifuoco

La cultura di Napoli piange la scomparsa del maestro Roberto De Simone: il ricordo di Gennaro Vallifuoco

La scomparsa di Roberto De Simone, figura chiave della cultura italiana, solleva interrogativi sulla valorizzazione dell’arte e il futuro del patrimonio culturale nel paese, secondo il suo collaboratore Gennaro Vallifuoco.
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La cultura di Napoli piange la scomparsa del maestro Roberto De Simone: il ricordo di Gennaro Vallifuoco - Gaeta.it

La recente scomparsa di Roberto De Simone ha lasciato un vuoto nel panorama culturale non solo di Napoli, ma dell’intera Italia. De Simone, noto per il suo approccio innovativo e la sua versatilità, è stato un punto di riferimento per molti artisti. Gennaro Vallifuoco, un suo stretto collaboratore, ha espresso il dolore per la perdita e ha sottolineato il problema culturale che la sua mancanza porta alla luce. Vallifuoco, docente di scenografia all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ha condiviso con l’ANSA la sua testimonianza e il suo punto di vista sull’eredità del maestro.

La visione artistica di Roberto De Simone

Roberto De Simone non si è mai limitato a seguire uno stile unico, ma piuttosto ha sempre creato secondo necessità e ispirazioni diverse. Il suo approccio artistico si può definire eclettico, simile a quello degli artisti del Rinascimento. Vallifuoco lo descrive come un «artista omnicomprensivo», una mente complessa capace di integrare varie discipline artistiche. La sua opera ha abbracciato componimenti teatrali, musica e scrittura, rendendolo un protagonista indiscusso del Novecento culturale italiano. Secondo Vallifuoco, la sua perdita è significativa non solo per il mondo artistico, ma anche per il patrimonio culturale del paese.

Critiche alla cultura contemporanea

A Napoli, la scomparsa di De Simone ha sollevato interrogativi sulla percezione della cultura da parte della società. Vallifuoco ha commentato il “sentimento di ingratitudine” che sembra permeare il dialogo culturale attuale, descrivendo come la cultura di alta qualità venga spesso trascurata. «Ci sono parametri culturali che non incontrano le esigenze di un mercato spinto dalla commerciabilità», ha denunciato. Questo problema non è limitato solo a Napoli, ma si allarga all’intera Italia, dove la valorizzazione di opere significative e complesse spesso passa in secondo piano rispetto a modelli più vendibili.

L’eredità di De Simone

I lavori di De Simone hanno spaziato dall’alta cultura a progetti di teatro popolare, dimostrando la sua capacità di navigare tra differenti espressioni artistiche. Vallifuoco ricorda specificamente l’importanza attribuita dal maestro a elementi della tradizione come la favolistica e l’antropologia. La mancanza di un riconoscimento adeguato per il lavoro di De Simone potrebbe avere ripercussioni a lungo termine su come la cultura venga promossa e conservata nel paese. Vallifuoco sostiene che il maestro non è stato completamente dimenticato, ma che i valori che ha incarnato rischiano di essere accantonati.

I legami personali e professionali

Vallifuoco racconta come la sua collaborazione con De Simone sia iniziata quando aveva solo 24 anni. Dopo aver terminato gli studi a Firenze, contattò il maestro con l’intento di realizzare la sua tesi di laurea sulla “Gatta Cenerentola”. Questa iniziativa diede vita a una profonda collaborazione, durante la quale Vallifuoco si è immerso in ricerche sul folklore e sui racconti dell’area irpina. Questo percorso ha ampliato la sua visione artistica, facendogli scoprire un mondo di storie e tradizioni ricche di significato.

Vallifuoco ha illustrato anche opere importanti come “Fiabe Campane” e “Il Cunto de li Cunti”. La sua capacità di interpretare visivamente i contenuti letterari ha giocato un ruolo fondamentale nel rendere queste opere accessibili e attrattive. La perdita di De Simone rappresenta per lui non solo la perdita di un mentore, ma di un amico e di un faro di creatività in un mondo che richiede sempre più opere di valore.

La scomparsa di Roberto De Simone ha acceso un dibattito necessario sul futuro della cultura in Italia e sulla necessità di riappropriarsi di valori che meritano attenzione e rispetto nell’odierno panorama culturale.

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