Negli ultimi giorni si è conclusa la 50/a Settimana dei cattolici, durante la quale il teologo Ettore Malnati ha fatto un bilancio importante riguardo alla democrazia e al suo legame con il bene comune, la società e i rapporti umani. In particolare, Malnati ha sottolineato l’importanza di promuovere l’etica naturale e di educare coloro che sono stati eletti per guidare la società civile verso normative positive basate sulla giustizia, verità e amore.
L’importanza dei punti di riferimento nella democrazia
Malnati ha ammonito che ignorare i punti di riferimento sopracitati potrebbe portare a un legalismo svuotato dall’umanità necessaria per una vera democrazia. Inoltre, ha sottolineato che in assenza di tali valori, è legittima l’obiezione di coscienza, poiché il bene comune e quello individuale potrebbero essere sacrificati sull’altare di un legalismo privo di umanesimo.
Riflessioni sulla complessità sociale e religiosa
Durante la Settimana dei cattolici, Malnati ha offerto agli intervenuti l’opportunità di riflettere sulla complessità culturale, sociale e religiosa della storia locale, con particolare attenzione ai traumi storici come le foibe e la risiera. Questo evento ha anche dato alla comunità triestina l’occasione di discutere un concetto di democrazia che vada oltre le mere ideologie, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e costruttivo.
La democrazia al di là delle apparenze
Il teologo ha citato il presidente Mattarella, il quale ha evidenziato che la democrazia non può limitarsi a essere una gestione della maggioranza, ma deve includere una opposizione legittima e costruttiva, al di là delle mere contese politiche. Malnati ha inoltre criticato il concetto di “partitocrazia ideologica”, sottolineando che la democrazia dovrebbe essere più che un gioco di potere tra partiti.
Il ruolo della democrazia nel sociale
Secondo Malnati, una democrazia autentica si misura anche dalla sua capacità di garantire dignità e opportunità di recupero e reinserimento per chi si trova emarginato, inclusi i detenuti. Se la democrazia non si impegna attivamente per dare voce a coloro che sono vulnerabili, essa perde la sua vera natura e scopo.
In conclusione, il cammino verso una democrazia pienamente consapevole e inclusiva è ancora lungo. È necessario superare le barriere partitiche e dedicarsi veramente al bene comune, all’ascolto delle minoranze e all’etica naturale che dovrebbe guidare le nostre azioni. Solo così la democrazia potrà un giorno godere di davvero buona salute e prosperità per tutti i cittadini.