La denuncia di malasanità: donna di 94 anni costretta a restare in barella per oltre 60 ore

La denuncia di malasanità: donna di 94 anni costretta a restare in barella per oltre 60 ore

Malasanità al pronto soccorso di Mercato San Severino: una donna di 94 anni costretta su una barella per oltre 60 ore evidenzia la crisi dei posti letto in Campania.
La denuncia di malasanitC3A03A don La denuncia di malasanitC3A03A don
La denuncia di malasanità: donna di 94 anni costretta a restare in barella per oltre 60 ore - Gaeta.it

Un episodio di malasanità ha sollevato recenti polemiche in merito ai servizi sanitari forniti nel pronto soccorso dell’ospedale di Mercato San Severino, sito in provincia di Salerno. La questione è stata messa in evidenza dall’associazione “Nessuno Tocchi Ippocrate“, la quale ha utilizzato i canali social per lanciare un accorato appello di denuncia. In particolare, al centro della vicenda c’è una donna di 94 anni costretta a rimanere su una barella scomoda per oltre 60 ore. Questo caso è emblematico di una più ampia crisi legata alla carenza di posti letto nelle strutture sanitarie campane.

Emergenza nei pronto soccorso: la fatica del personale e dei pazienti

Uno dei principali problemi sottolineati da “Nessuno Tocchi Ippocrate” è la mancanza di posti letto nei reparti ospedalieri. Il pronto soccorso diventa così un luogo di attesa dove i pazienti vengono accolti su barelle di emergenza, costretti a rimanere in ambulanze fino al momento in cui si liberano stanze attrezzate. La situazione è avvilente e non è un caso isolato; nella stessa struttura è stata documentata la presenza di un’altra ambulanza con un paziente a bordo in attesa di essere trasferito per quasi 48 ore.

Questa condizione non solo aggrava il disagio dei pazienti, ma crea anche difficoltà operative per gli operatori sanitari, i quali si trovano a fronteggiare un flusso di arrivati sempre più alto senza poter ottemperare adeguatamente alle necessità di assistenza. Le ambulanze, impegnate a trasportare i malati, non possono partire finché non si liberano le barelle necessarie al rientro.

Un simbolo di disagio: il caso della nonnina

Il caso della donna di 94 anni sulla barella è diventato simbolico della situazione di crisi. Dopo oltre due giorni di attesa, è finalmente riuscita a trovare una barella “più comoda” all’interno del pronto soccorso. Nonostante il cambio di posizione possa sembrare un piccolo passo avanti, l’associazione ha messo in evidenza che questo è solo un palliativo per una problematica che affligge costantemente il sistema sanitario. La sensazione è che la soluzione sia ben lontana e che episodi di questo genere possano ripetersi ovunque in Campania.

L’accaduto non è soltanto un forte richiamo alla realtà delle strutture sanitarie, ma mette in luce anche il bisogno di una ristrutturazione e di un potenziamento del servizio sanitario nella regione, affinché episodi come quello accaduto non siano la norma ma, al contrario, diventino sempre più rari.

La reazione della comunità e l’impatto sociale

La denuncia ha scatenato un acceso dibattito sullo stato della sanità pubblica. Gli utenti dei social media hanno risposto con una messe di commenti e condivisioni, evidenziando l’incapacità di garantire un servizio adeguato ai cittadini, soprattutto ai più vulnerabili come gli anziani. L’appello di “Nessuno Tocchi Ippocrate” è solo l’ultimo di una lunga serie di richieste d’aiuto e di rinnovamento da parte delle associazioni che operano nel settore della sanità.

In un periodo dove l’afflusso di pazienti è notevolmente aumentato, è essenziale che le istituzioni prendano atto di tali difficoltà e implementino misure per migliorare l’assistenza sanitaria. La situazione attuale richiede un’analisi approfondita e un impegno concreto per garantire che nessuno debba subire un trattamento così indecoroso.

Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Armando Proietti

Change privacy settings
×