La devianza minorile a Napoli: un appello alla cultura e alla prevenzione

La devianza minorile a Napoli: un appello alla cultura e alla prevenzione

L’omicidio di un giovane a Napoli riaccende il dibattito sulla devianza minorile, evidenziando l’urgenza di una rete istituzionale e culturale per prevenire la violenza giovanile.
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La devianza minorile a Napoli: un appello alla cultura e alla prevenzione - Gaeta.it

La recente ondata di violenza, culminata nell’omicidio di un giovane di 20 anni, ha riportato alla luce il tema della devianza minorile a Napoli. La presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, ha esposto l’urgenza di sviluppare una cultura di prevenzione e informazione per affrontare questo problema. Attraverso un approccio integrato, le istituzioni e la società devono unirsi per contrastare il fenomeno e proteggere i giovani.

Un quadro preoccupante della devianza minorile

Nel contesto attuale, la criminalità giovanile ha assunto forme preoccupanti. La presidente Covelli ha evidenziato come la devianza non sia limitata al solo distretto di Napoli, ma si manifesti anche in altre città italiane come Milano e Roma. “Purtroppo c’è una grandissima devianza minorile”, ha affermato, indicando che fenomeni simili si possono osservare in numerosi ambienti urbani. Ciò che distingue Napoli è la specificità di certe espressioni di violenza, tutte impositive e risonanti nel tessuto sociale della città.

La crescente presenza di giovani coinvolti in attività criminose solleva interrogativi sulle cause profonde di tale situazione. La presidente, nell’analizzare questo aspetto, ha sostenuto l’importanza di un’azione collettiva, in linea con le necessità del territorio. L’idea è quella di avvalersi di una rete di istituzioni – Prefettura, Regione e Comune – oltre a organizzazioni di volontariato che operano attivamente per limitare la diffusione di comportamenti devianti.

L’importanza di una rete istituzionale

Covelli ha descritto gli sforzi che si stanno portando avanti a Napoli per costruire questa rete istituzionale, sottolineando l’esigenza di affrontare la devianza minorile con iniziative di prevenzione. Nonostante l’apparato repressivo installato in città sia considerato di alto livello, ciò non è sufficiente a garantire la sicurezza; per questo, la presidente ha ribadito la necessità di un’educazione continua e di una buona informazione da diffondere tra tutti i cittadini. A tal proposito, l’educazione emerge come un elemento fondamentale per indirizzare i giovani verso scelte di vita positive.

Le istituzioni politiche e il sistema educativo sono chiamati a rispondere a questa emergenza, alla luce di una tragedia che si ripete. Le perdite di vite giovani, spesso causate da conflitti armati, rendono evidente la fragilità di una società che fatica a proteggere i suoi membri più vulnerabili.

La posizione delle autorità giudiziarie

Affermazioni significative sono giunte anche dal Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Aldo Policastro, il quale ha richiamato un’attenzione rispetto alla questione della devianza minorile. In un contesto in cui le tragedie giovanili sembrano accadere ciclicamente, Policastro ha affermato che il problema è molto più ampio della semplice repressione penale. La sua analisi fa riferimento a una mancanza di un approccio sistematico all’educazione civica e alla formazione sociale.

Ciò che emerge dalle parole delle autorità è la necessità di sviluppare un coinvolgimento globale da parte di tutte le parti in causa, comprese le famiglie e le comunità locali. Solo un approccio sinergico può garantire risultati tangibili nella lotta contro la devianza giovanile e la violenza. In questo senso, la richiesta pressante di Policastro è chiara: non si può continuare a piangere la morte di giovani innocenti senza cercare soluzioni efficaci e risolutive.

L’appello della Corte d’Appello di Napoli è un invito per le istituzioni e i cittadini a unirsi nella formazione di una cultura che promuova valori di vita e di collaborazione, sperando di giungere a un futuro diverso.

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