Un allarmante sondaggio ha rivelato che il 75% dei registi e sceneggiatori under 35 in Italia vive sotto la soglia di povertà, con il 50% di loro che guadagna meno di 5.000 euro all’anno. I dati provengono dallo studio “U35“, condotto dagli Associati WGI-100Autori, che ha coinvolto un campione di 161 professionisti del settore. Il tema sarà posto in evidenza durante un incontro al Lido di Venezia, previsto per il 30 agosto 2024, dove i partecipanti vorranno denunciare le ingiustizie legate all’etichettatura di “giovani” che viene applicata in modo improprio a molti autori.
oltre la definizione di ‘giovani’ professionisti
il problema della categorizzazione errata
Il collettivo under 35 di 100Autori e WGI ha deciso di farsi portavoce di una questione cruciale: l’abuso della terminologia “giovani” nel settore audiovisivo. Gli autori segnalano che questo aggettivo viene utilizzato in modo indiscriminato, finendo per includere anche professionisti più esperti. Questa categorizzazione errata causa confusione e svalutazione della loro esperienza e professionalità, facendo apparire i registi e sceneggiatori come novices anziché come esperti nel campo, anche se con più di dieci anni di carriera alle spalle.
la creazione di una nuova coscienza collettiva
Attraverso l’incontro intitolato “Non chiamateci giovani“, si cerca di costruire una nuova coscienza collettiva tra i professionisti del settore. Dall’autunno del 2023, questi autori hanno unito le forze per mettere in luce la condizione della loro categoria e chiedere il riconoscimento dei loro diritti. Questi nuovi professionisti desiderano essere alimentati dalla fiducia e dal riconoscimento del loro valore artistico e professionale, senza essere etichettati come “junior”.
impatti negativi sulla professione
effetti devastanti sulla carriera
La categorizzazione di “giovani” non è solo una questione di linguaggio, ma ha anche effetti negativi tangibili sulle carriere di questi professionisti. La svalutazione artistica, la limitazione della libertà espressiva e il potere contrattuale ridotto sono solo alcune delle conseguenze di questa scorretta considerazione. Si tratta di lavoratori altamente professionalizzati che si trovano in una situazione precaria e non riescono a ottenere il giusto riconoscimento per il loro lavoro.
compromissione della qualità dell’audiovisivo
Concludono gli autori che sottrarre fiducia alle nuove generazioni di registi e sceneggiatori significa compromettere la qualità futura dell’audiovisivo italiano. Per questo motivo, è imperativo riconoscere le professionalità emergenti nel settore, evitando di relegarli a una mera categoria di “giovani” in un mercato in continua evoluzione.
il panel al Lido di Venezia
tavola rotonda e partecipazione di esperti
Durante l’incontro al Lido di Venezia, coordinato da Raffaele Grasso, Silvestro Maccariello e Luca Scivoletto, e moderato da Boris Sollazzo, esperti del settore interverranno per analizzare il fenomeno e discutere soluzioni pratiche. Il panel vedrà la partecipazione di nomi noti, tra cui il regista Ciro De Caro, il produttore Lorenzo Fiuzzi e la sceneggiatrice Francesca Zonta, che contribuiranno a far emergere questo problema sottaciuto e a proporre idee concrete per migliorare la situazione.
verso un futuro migliore per l’audiovisivo italiano
L’obiettivo del panel è portare all’attenzione del pubblico una questione spesso trascurata e lavorare verso un cambiamento profondo. L’incontro sarà un’importante occasione di confronto e dialogo, per restituire dignità professionale ai nuovi autori e rinvigorire il panorama audiovisivo italiano.