Nel contesto culturale italiano, la digitalizzazione dei musei rappresenta una sfida cruciale. Nonostante i 500 milioni di euro messi a disposizione dal Pnrr per migliorare le strategie digitali e la fruizione del patrimonio culturale, due terzi dei musei non dispongono di un piano specifico per affrontare questa transizione. Un dato allarmante che solleva interrogativi sulle modalità di utilizzazione delle risorse disponibili e sull’evoluzione futura degli istituti culturali.
un quadro preoccupante sulla digitalizzazione
L’assenza di piani strategici
L’Osservatorio Innovazione digitale per la cultura del Politecnico di Milano ha rivelato che, dal 2020 a oggi, la percentuale di musei senza un piano strategico è scesa dal 76% al 68%. Sebbene questa riduzione manifesterà un cambiamento positivo, non è sufficiente per garantire che le risorse siano impiegate in modo efficiente. La digitalizzazione è un processo continuo e non si limita a un intervento una tantum; i musei dovranno mantenere e ampliare costantemente i loro progetti digitali.
La scomparsa della barriera fisica imposta dalla pandemia ha accelerato questo processo, permettendo a molti musei di esplorare nuove modalità di comunicazione e accesso ai materiali culturali. Secondo Andrea Cancellato, presidente di Federculture, l’attuale ondata di investimenti è un’opportunità da non perdere, ma sottolinea l’importanza di un piano complessivo. “La digitalizzazione deve essere vista come un percorso senza un punto di arrivo definito,” afferma. In effetti, la strategia non si ferma con la creazione di contenuti digitali, ma richiede un lavoro costante per garantire che questi rimangano accessibili e utili.
La necessità di un approccio strategico
Affrontare la digitalizzazione in modo casuale può condurre a risultati insoddisfacenti. Diverse istituzioni possono avere difficoltà a gestire i cambiamenti se non sono dotate di personale formato e di strategie chiare. Francesca Cruciani, ricercatrice dell’Osservatorio, indica che la prima distinzione va fatta tra chi investe in formazione per i dipendenti e chi adotta soluzioni pronte all’uso, senza considerare la sostenibilità a lungo termine.
L’inadeguata preparazione del personale o la mancanza di una visione strategica possono trasformare l’auspicio di un’avventura digitale in un’illuminante esperienza che rischia di finire nel dimenticatoio. È essenziale che le istituzioni non solo creino virtual tour, ma che accompagnino queste innovazioni con modelli di business e proposte esperienziali significative.
opportunità e sfide nel processo di digitalizzazione
L’impatto della pandemia sulla digitalizzazione
Il blocco degli accessi fisici ai musei, dovuto alla pandemia, ha obbligato molti istituti a riconsiderare il loro approccio alla fruizione del patrimonio culturale. Questa situazione ha spinto a una riflessione sull’utilizzo delle nuove tecnologie e sulla loro applicazione nei musei, rendendo più urgente l’aderenza a un piano strategico. Le nuove tecnologie non solo migliorano l’accesso, ma stimolano anche la ricerca sull’arte e la cultura, permettendo di scoprire documenti e opere precedentemente inaccessibili.
Tuttavia, l’assenza di un piano completo rischia di far perdere di vista gli obiettivi a lungo termine. Non basta la digitalizzazione: è fondamentale che le istituzioni culturali sviluppino una visione chiara su come utilizzare queste nuove risorse e su come coinvolgere il pubblico. La digitalizzazione deve tradursi in un miglioramento dell’esperienza del visitatore e della capacità di interazione con i contenuti.
Sostenibilità e sviluppo dei modelli di business
L’implementazione di strategie digitali nei musei italiani ha bisogno di una considerazione riguardo alla sostenibilità nel lungo termine. Un’utilizzo sconsiderato delle risorse può portare a caro prezzo, con applicazioni che non vengono gestite correttamente e adottate solamente in superficie. La creazione di esperienze immersive, come tour virtuali di alta qualità , deve essere accompagnata da un supporto formativo e da iniziative legate al coinvolgimento diretto con il pubblico.
La digitalizzazione dei musei, quindi, non è soltanto un compito tecnico. Richiede la nascita e l’affermazione di nuovi modelli di business, capaci di navigare la complessità del patrimonio culturale contemporaneo. Musei più piccoli, in particolare, possono beneficiare di una maggiore collaborazione e di reti di supporto che li assistano in questo percorso di innovazione. Per questi enti, affrontare la digitalizzazione con una strategia efficiente rappresenta tanto un’opportunità quanto una necessità per rimanere rilevanti nel panorama culturale.