La Digos di Bolzano ha avviato un’indagine su Junge Aktion, un’organizzazione giovanile di estrema destra operante in Alto Adige. Questo gruppo ha attirato l’attenzione delle autorità a seguito della diffusione di un video su Instagram, pubblicato dal quotidiano Tageszeitung, che mostra membri con passamontagna bianchi e rossi, i colori della bandiera tirolese, mentre si esercitano fisicamente, mostrando atteggiamenti preoccupanti legati alla violenza e all’ideologia suprematista. Le autorità sono al lavoro per valutare la situazione e il potenziale pericolo che il gruppo rappresenta.
Un video che solleva preoccupazioni
L’attenzione è rivolta a un video su Instagram che mostra ragazzi durante esercizi fisici e di boxe, tutti con passamontagna biancorossi. In una delle clip, un adesivo con uno slogan in tedesco contro il NS-Verbotsgesetz, legge che vieta le attività nazionalsocialiste in Germania, è visibile sullo sfondo. Questa scelta di promuovere un messaggio contro una norma legale importante indica un approccio provocatorio da parte del gruppo.
La presenza di un uomo nel video che esegue il saluto, presumibilmente legato al movimento White Power, aumenta ulteriormente le preoccupazioni, suggerendo che i giovani non si limitano a una mera attività di allenamento fisico, ma sono anche coinvolti in pratiche ideologiche potenzialmente pericolose. Questa rappresentazione mette in luce il rischio che questi gruppi possano attrarre giovani ideologicamente vulnerabili, spingendoli verso modelli di comportamento estremisti.
L’autodefinizione di Junge Aktion
Junge Aktion si presenta come la “punta di diamante della gioventù fedele al popolo in Alto Adige“, sostenendo di essere un gruppo organizzato e disciplinato. Dall’informativa pubblicata, si evince che il loro obiettivo è reclamare un’idea di identità nazionale e non lasciare indietro il proprio Paese. Frasi come “allenati mentalmente, fisicamente e intellettualmente per diventare parte del nostro movimento” evidenziano un tentativo di reclutamento attivo e la volontà di creare una comunità unita attorno a questi principi.
Questa narrazione potrebbe attrarre giovani in cerca di appartenenza, ma solleva interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’influenza che tali ideologie possono avere nei contesti giovanili. La crescente visibilità di gruppi di questo tipo, soprattutto sui social media, rende necessario un monitoraggio attento.
Le reazioni e le indagini in corso
Le autorità locali, in particolare la Questura di Bolzano, mantengono un massimo riserbo riguardo agli sviluppi delle indagini. Non ci sono state dichiarazioni ufficiali su potenziali provvedimenti o ulteriori accertamenti, ma l’interesse per questo tipo di fenomeno è senza dubbio aumentato. La presenza di esponenti politici e di riferimento nel mondo di lingua tedesca tra i follower del gruppo su Instagram, tra cui Jürgen Wirth Anderlan, ha sollevato una serie di interrogativi sull’effettiva rete di interconnessioni tra la politica e queste dinamiche giovanili.
La situazione richiede attenzione urgente, con la necessità di distinguere tra libertà d’espressione e attività che potrebbero incitare all’odio o alla violenza. I prossimi passi delle autorità saranno cruciali per fronteggiare il rischio che gruppi come Junge Aktion possano crescere e diffondere ideologie dannose nella comunità.