La ‘Disputa sull’Incarnazione’ di Girolamo Genga torna a splendere dopo tre anni di restauro

La Disputa Sullincarnazione La Disputa Sullincarnazione
La 'Disputa sull'Incarnazione' di Girolamo Genga torna a splendere dopo tre anni di restauro - Fonte: Ansa | Gaeta.it

Nella giornata odierna, la Pinacoteca di Brera ha accolto con orgoglio il rinnovato capolavoro di Girolamo Genga, conosciuto anche come la "Pala di Cesena". Questo restauro, durato tre anni, ha permesso di riportare alla luce una delle opere più significative del Cinquecento, situata nella sala 24 del museo. Grazie all'impegno congiunto di restauratori e scienziati, i visitatori possono ora ammirarla e scoprire i dettagli del complesso processo di recupero.

un capolavoro dimenticato

origini e significato della pala

La "Pala di Cesena", realizzata tra il 1513 e il 1518, è stata commissionata per l'altare maggiore della chiesa di Sant'Agostino a Cesena. La grande tela rappresenta un momento cruciale nella storia della religione cristiana, ovvero la "Disputa sull'Incarnazione", che illustra il concepimento di Cristo nel grembo della Vergine Maria. Questo tema è fondamentale nella tradizione cristiana e dimostra la maestria di Genga, un allievo di Raffaello, che ha saputo combinare tecnica e spiritualità in un'opera monumentale.

l’importanza del restauro

Il restauro della "Pala di Cesena" è stato un intervento necessario per preservare non solo l'integrità fisica dell'opera, ma anche il suo valore artistico e culturale. Durante i lavori, i restauratori hanno effettuato analisi approfondite dello stato di conservazione e della tecnica pittorica utilizzata dall’artista. L’opera non è mai stata spostata dalla sua collocazione originale, il che ha reso necessaria la costruzione di una teca in vetro nella sala 24. Questa soluzione consente ai visitatori di osservare il restauro in corso, rendendo tangibile l'impegno profuso nel recupero della tela.

analisi scientifica e tecniche innovative

metodi di indagine utilizzati

In preparazione al restauro, sono stati effettuati studi diagnostici che hanno coinvolto scienziati e esperti delle università milanesi. Le ricerche hanno incluso indagini chimiche, analisi della tecnica pittorica e valutazioni dello stato di conservazione. L'uso della riflettografia infrarossa ha rivelato particolari inediti del processo creativo di Genga, come il disegno sottostante nascosto sotto gli strati di pittura. Questi dettagli, visibili attraverso immagini ad alta risoluzione, offrono un'interpretazione unica e approfondita dell’opera.

collaborazione tra istituti di ricerca

Il restauro ha visto la collaborazione di diversi istituti di ricerca, tra cui il laboratorio DIART del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano e il CNR-IBFM di Segrate. Questo approccio multidisciplinare ha contribuito a realizzare un restauro accurato e scientificamente sostenuto, sottolineando l'importanza di unire competenze artistiche e scientifiche nel campo della conservazione del patrimonio culturale.

nuova denominazione e pubblicazione del volume

il significato del cambiamento

Con il restauro, la "Pala di Cesena" ha acquisito una nuova denominazione: "Disputa sull'Incarnazione". Questo cambiamento non è solo semantico, ma riflette un’interpretazione più precisa del soggetto raffigurato. Il nuovo titolo aiuta a connettere l’opera con il suo tema centrale e con il contesto religioso dell'epoca, conferendo maggiore rilevanza storica all'opera di Genga.

presentazione del volume

In concomitanza con la presentazione dell'opera restaurata, è stato pubblicato un volume curato da Andrea Carini e Cristina Quattrini. Questo libro illustra dettagliatamente le fasi del restauro, le indagini scientifiche condotte e il significato dell'opera, diventando una risorsa fondamentale per studiosi e appassionati d'arte. La pubblicazione mette in risalto l’importanza del capolavoro di Genga e il grande lavoro svolto per il suo recupero e valorizzazione, contribuendo a riaffermarne il posto di rilievo nel panorama artistico italiano.

Ultimo aggiornamento il 19 Settembre 2024 da Sofia Greco

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *