La famiglia Chiarli festeggia 165 anni di storia con la nuova galleria a Castelvetro di Modena

La famiglia Chiarli festeggia 165 anni di storia con la nuova galleria a Castelvetro di Modena

Chiarli celebra 165 anni di storia con l’inaugurazione di una galleria a Castelvetro, dedicata al Lambrusco e alla tradizione vitivinicola modenese, offrendo un percorso didattico e testimonianze storiche.
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L'azienda Chiarli, fondata nel 1860 a Castelvetro di Modena, celebra 165 anni di attività con l'inaugurazione di una galleria dedicata alla storia del Lambrusco e alla tradizione vinicola modenese. La galleria, situata nella tenuta Cialdini, offre un percorso didattico attraverso oggetti storici, documenti e testimonianze che raccontano l'evoluzione dell'azienda e del - Gaeta.it

L’azienda Chiarli, fondata nel 1860 a Castelvetro di Modena, celebra quest’anno un traguardo significativo: 165 anni di attività. Un percorso contrassegnato dall’attaccamento al vitigno Lambrusco e dalla creazione di un marchio che ha guadagnato fama internazionale. Per commemorare quest’importante anniversario, la famiglia Chiarli ha inaugurato una galleria, un museo dedicato alla storia della loro passione vinicola e al contributo che hanno dato alla tradizione enologica modenese.

L’importanza della galleria nella tenuta Cialdini

La scelta del luogo per la galleria non è casuale. La tenuta Cialdini, con la sua villa e i verdissimi vigneti, rappresenta l’essenza della storia di Chiarli. La villa e il parco circostante sono stati trasformati in un piccolo museo che custodisce non solo oggetti e memorabilia, ma anche il racconto di un’eredità familiare e professionale che si intreccia con quella del Lambrusco. La galleria offre un’esperienza visiva che narra l’evoluzione dell’azienda dal 1860 ad oggi, esponendo una varietà di oggetti che coprono oltre un secolo di storia vitivinicola.

Un percorso didattico

Ogni sezione della galleria è progettata per rendere palpabile la passione per la viticoltura e il legame con il territorio di Modena. Attraverso fotografie, documenti storici e oggetti d’uso quotidiano, i visitatori possono scoprire non solo la storia della famiglia Chiarli, ma anche il contesto socio-economico che ha caratterizzato il passato della regione. La galleria si propone quindi come un percorso didattico e informativo, adatto a chiunque sia interessato alla cultura del vino e dell’enogastronomia locale.

Testimonianze e oggetti storici di Chiarli

La galleria raccoglie una collezione di testimonianze uniche, tra cui diplomi, medaglie ed altri riconoscimenti. Questi oggetti narrano la storia di successi e sfide affrontate dalla famiglia nel corso degli anni e permettono di tracciare l’evoluzione dell’azienda. L’archivio storico di Chiarli, attestato per la sua rilevanza, contiene documenti dal 1883 al 1980, offrendo un’analisi approfondita della situazione economica e commerciale dell’epoca.

L’importanza dell’archivio

Un elemento fondamentale di questa esposizione è l’Archivio Chiarli, riconosciuto nel “Registro delle Imprese Storiche” per la sua conservazione meticolosa e la sua importanza storica. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo ha definito questo archivio come un patrimonio significativo che racconta la storia imprenditoriale italiana dalla fine dell’Ottocento. Attraverso antiche bottiglie e etichette storiche, i visitatori possono apprezzare il progresso della produzione vinicola e la notorietà che il Lambrusco ha acquisito nel corso degli anni.

Il legame con la trattoria dell’Artigliere e l’arte del vetro

Un’altra sezione significativa della galleria è dedicata alla trattoria dell’Artigliere, che rappresenta le origini della famiglia Chiarli nel settore della ristorazione. Questo legame con le tradizioni locali è presentato attraverso documenti storici e reperti che raccontano come, nel XIX secolo, il centro di Modena fosse ricco di trattorie e osterie. Gli avventori di allora potevano sfidare la sorte giocando d’azzardo, un aspetto rivisitato dalla mostra.

L’arte del vetro

La galleria si dedica anche all’arte del vetro, con una raccolta di oggetti risalenti al Ducato Estense. Opere pregiate realizzate da maestri vetrai che, dal XVII al XIX secolo, diedero vita a creazioni affascinanti. In particolare, l’“English Bottle” del 1652 è esposta come un esempio di innovazione nel trasporto del vino. Queste bottiglie, più robuste rispetto ai contenitori precedenti, permisero la nascita del Lambrusco frizzante come lo conosciamo oggi.

La storia e l’evoluzione del Lambrusco

La galleria non si limita a celebrare il passato. Espone anche il percorso di evoluzione della produzione vinicola della famiglia Chiarli. Anselmo Chiarli ha sottolineato come il vetro abbia avuto un ruolo centrale nella trasformazione del Lambrusco, passando da vino fermo a frizzante, grazie a bottiglie progettate per resistere alla pressione. Questa evoluzione ha aperto nuovi orizzonti al marchio, contribuendo a costruire una reputazione solida e duratura.

Riflessioni di Tommaso Chiarli

Tommaso Chiarli, discendente della famiglia, ha descritto la crescita dell’azienda, iniziata con l’Osteria dell’Artigliere e proseguita attraverso le varie sedi della cantina a Modena. Non solo la produzione, ma anche l’innovazione tecnica e il marketing hanno portato a una crescente fama e domanda per il Lambrusco, culminata con la Mention Honorable all’Expo di Parigi nel 1900.

Un impegno verso il futuro del Lambrusco

Oggi, le attività del Gruppo Chiarli si dividono in diverse linee, ognuna con una propria identità. Dalla Chiarli 1860, focalizzata sui vini di largo consumo, alla Cleto Chiarli Tenute Agricole, dedicata ai vini delle sette tenute di famiglia, fino al progetto Quintopasso. Ogni settore mira a valorizzare i cloni storici del Lambrusco e a rilanciare varietà come il Pignoletto, continuando una tradizione radicata.

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