La Festa della Liberazione: un momento di unità e riflessione per l'Italia

La Festa della Liberazione: un momento di unità e riflessione per l’Italia

Il 25 aprile segna l’ottantesimo anniversario della Liberazione in Italia, un momento di riflessione sulla democrazia e sull’importanza dell’unità nazionale, secondo il presidente Balleari.
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Il 25 aprile segna l'ottantesimo anniversario della Liberazione in Italia, un momento di riflessione sulla democrazia e libertà, come sottolineato da Stefano Balleari, presidente del consiglio regionale della Liguria. Balleari ha invitato a celebrare l'evento come un simbolo di unità nazionale, sottolineando l'importanza di mantenere viva la memoria del sacrificio per la libertà e il valore dell'antifasc - Gaeta.it

Il 25 aprile si avvicina. Questa data rappresenta un importante anniversario per l’Italia: l’ottantesimo della Liberazione. L’evento non è soltanto una commemorazione storica, ma un’occasione per riflettere sulla democrazia e sulla libertà. A evidenziarlo è Stefano Balleari, presidente del consiglio regionale della Liguria, che ha parlato dall’aula consiliare in occasione della seduta solenne del 17 aprile, dove ha ribadito l’importanza di fare di questa celebrazione un evento che coinvolga l’intera nazione.

Riflessioni sulla libertà e sull’unità nazionale

Balleari ha messo in guardia contro la divisione, sottolineando che la Festa della Liberazione deve essere un momento di celebrazione collettiva. “Non deve essere una festa della sinistra, è una festa del Paese, di una libertà alla quale tutti sono tenuti a partecipare”, ha affermato, evidenziando come in passato sia stato commesso un errore nel ridurre l’importanza dell’evento a una celebrazione di appartenenza politica. Per il presidente, è cruciale che questa manifestazione venga riconosciuta come un simbolo dell’unità del Paese, dove ogni cittadino possa sentirsi coinvolto. “La libertà non appartiene a una sola fazione, ma è un patrimonio condiviso da tutti gli italiani.”

La memoria del sacrificio

Durante il suo intervento, Balleari ha ribadito che la Liberazione rappresenta una riconquista della democrazia, un valore che è costato molto in termini di vite umane e sacrifici. La cancellazione di un regime totalitario non deve, secondo lui, mai essere dimenticata. “Abbiamo riconquistato una libertà ottant’anni fa”, ha ricordato, e ha sottolineato l’importanza di mantenere viva la memoria di quanto avvenuto: “è fondamentale ricordare tutto quello che è stato fatto per perseguire questa libertà.” La giornata del 25 aprile non è solo un anniversario, ma un richiamo alla responsabilità collettiva di tramandare i valori di democrazia e libertà alle future generazioni.

Antifascismo e impegno civico

Balleari ha trovato spazio anche per un confronto sulla propria posizione rispetto all’antifascismo. “Mi dichiaro antifascista? Certamente,” ha affermato, sottolineando che la Costituzione stessa rigetta il fascismo. Tuttavia, ha espresso una certa cautela nell’utilizzare il termine “anti”, che vive nel negativo, ma con fermezza si è dichiarato contrario a tutti i regimi totalitari, qualsiasi sia la loro ideologia. La sua testimonianza personale, frutto della propria storia, si pone in sintonia con l’eredità della Resistenza, dove la lotta per la democrazia rappresenta un valore incontrovertibile.

Un invito alla riflessione

La giornata di festa si prospetta, quindi, non solo come un tributo a chi ha combattuto per la libertà, ma anche come un invito a riflettere su che cosa significa essere cittadini attivi in una democrazia. La presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Genova il prossimo 25 aprile, enfatizzerà ulteriormente l’importanza dell’evento.

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