La filiera del limone dell’Etna nel mirino della televisione: rinnovamento e innovazione agricola

Il programma “La Natura dal Campo alla Tavola” su 7Gold promuove il progetto Top Citrus, innovando l’agricoltura agrumicola italiana con nuove varietà di limoni e arance per rispondere alle esigenze del mercato.
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La filiera del limone dell'Etna nel mirino della televisione: rinnovamento e innovazione agricola - (Credit: www.agenfood.it)

L’attenzione mediatica sul limone dell’Etna ha raggiunto nuovi vertici grazie alla trasmissione “La Natura dal Campo alla Tavola“, trasmessa su 7Gold. Questo programma ha messo in evidenza il progetto di filiera Top Citrus, nato per ristrutturare e rilanciare l’agricoltura agrumicola italiana attraverso l’introduzione di nuove varietà di agrumi, con particolare focus sui limoni senza semi e su arance pigmentate. Tali iniziative rispondono all’esigenza del mercato di estendere il calendario di produzione, un aspetto fondamentale per gli agricoltori siciliani.

Un progetto innovativo: Top Citrus

Il progetto Top Citrus si prefigge di rinnovare la filiera agrumicola italiana, affrontando le sfide di un mercato in continua evoluzione. Il cuore dell’iniziativa è rappresentato dalla selezione di nuove varietà di limoni e arance, con un’enfasi particolare sulle varietà senza semi, che rispondono a esigenze specifiche dei consumatori. Grazia Licciardello, ricercatrice del CREA di Acireale, ha illustrato l’importanza di introdurre un clone di limone ‘femminello siracusano‘ senza semi, molto apprezzato dai consumatori. Questo approccio prevede la creazione di campi pilota in vari ambienti pedoclimatici, nonché un programma di risanamento per assicurare la qualità e la certificazione secondo le norme europee.

Il consorzio Euroagrumi OP, guidato da Salvatore Rapisarda, ha evidenziato come il progetto non si limiti solo alla selezione delle varietà, ma estenda le sue operazioni alla protezione delle piante e alla ricerca di nuove modalità di conservazione. Questo comprende la selezione di varietà di arance a rischio di erosione genetica e l’etichettatura delle nuove varietà di limone, elementi che possono fornire un vantaggio competitivo agli agricoltori locali. Il lavoro degli esperti coinvolti mira a garantire una produzione sostenibile in grado di rispondere alle sfide del mercato moderno.

Le sfide della produzione: lotta alle malattie e tecniche innovative

Nel contesto del progetto Top Citrus, una delle questioni critiche riguarda la lotta al malsecco, una malattia fungina che colpisce i limoni. La ricercatrice Silvia Di Silvestro ha spiegato come le spore di questo fungo, trasportate dal vento, possano penetrare nelle piante attraverso le ferite, rendendo necessaria l’implementazione di misure preventive. Tra le soluzioni più promittenti vi è l’utilizzo di reti antigrandine e frangivento per proteggere le coltivazioni da potenziali danni, con l’obiettivo di minimizzare il rischio di infezione.

L’approccio scientifico si estende anche alla sperimentazione di fungicidi biologici, proponendo alternative ai pesticidi chimici di sintesi. Maria Concetta Strano, responsabile scientifica del progetto, ha descritto l’utilizzo di rivestimenti edibili per il limone, realizzati con sostanze naturali come polisaccaridi e biostimolanti. Questi rivestimenti sono destinati ad aumentare la durata di conservazione dei frutti, preservando al contempo la loro qualità nutrizionale. Tali innovazioni non solo migliorano la competitività dei limoni dell’Etna nel mercato, ma rispettano anche criteri di sostenibilità ambientale.

Sicurezza alimentare e qualità del prodotto

Il tema della sicurezza alimentare è stato centrato nel dibattito, con Duccio Caccioni, direttore del Centro Agroalimentare di Bologna, che ha evidenziato l’importanza dell’autocertificazione e dei rigorosi controlli sulla qualità dei prodotti. Con un’operazione che comprende circa centomila analisi annuali, il Centro si concentra sulla garanzia di salubrità, in particolare per i limoni esteri, notoriamente più a rischio di contaminazione. Questo processo di monitoraggio e garanzia rappresenta un elemento fondamentale nell’affermare la qualità dei limoni italiani.

Il Consorzio di Tutela del Limone dell’Etna IGP, rappresentato da Renato Maugeri, ha sottolineato le specificità pedoclimatiche del territorio, essenziali per la produzione di limoni di alta qualità. Maugeri ha fatto notare che la maturazione dei limoni deve avvenire in base al peso e non al colore, educando i consumatori a riconoscere i frutti di qualità. La trasparenza nelle pratiche agricole e la vigilanza sul prodotto finale si rivelano indispensabili per mantenere l’integrità della produzione siciliana.

Esperienza gastronomica: il limone dell’Etna in tavola

La trasmissione ha saputo anche onorare il legame tra produttori e cucina, con la presentazione di ricette che celebrano il limone dell’Etna. Gli chef Giuseppe Raciti, Stella Michelin 2024, e Alessandro Diolosà hanno proposto piatti creativi che utilizzano questo agrume per esaltare i sapori della cucina siciliana. Il tagliolino al limone IGP e il cannolo scomposto sono solo due esempi di come il limone dell’Etna possa essere protagonista in tavola, rendendo il patrimonio gastronomico siciliano ancora più ricco e attrattivo.

Questo programma non è solo una vetrina per i prodotti locali, ma rappresenta un’importante piattaforma di dialogo tra agricoltori, ricercatori e consumatori, promuovendo una maggiore consapevolezza sulla qualità e sul valore dei prodotti tipici della Sicilia. Condotto da Cristiano Riciputi e Camilla Rupalti, “La Natura dal Campo alla Tavola” continua a essere una fonte preziosa di conoscenze e innovazioni nel settore agroalimentare.

Ultimo aggiornamento il 15 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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