La filiera dell’auto costituisce un tassello fondamentale per il futuro economico del Mezzogiorno. Secondo il rapporto Svimez, gli stabilimenti nella regione hanno prodotto quasi il 90% degli autoveicoli italiani nei primi nove mesi del 2024, nonostante una flessione significativa nella produzione rispetto all’anno precedente. Questa dinamica solleva interrogativi sulla sostenibilità del settore automotive nel sud Italia e sul suo potenziale impatto sul mercato del lavoro locale.
Performance della produzione automobilistica
La produzione di veicoli nel Mezzogiorno ha registrato una contrazione preoccupante, con oltre 100.000 unità in meno rispetto al 2023, corrispondente a una diminuzione del 25%. Questo calo è emblematico delle sfide che il settore automotive sta affrontando, con il principale stabilimento di Melfi che ha subito una perdita significativa di quasi 90.000 unità. Queste cifre non solo evidenziano le difficoltà della filiera, ma pongono anche interrogativi sulla competitività del Mezzogiorno rispetto ad altre regioni industriali in Italia e in Europa.
Investimenti e futuro della gigafactory
Una notizia che ha aggravato ulteriormente la situazione è la sospensione dell’importante investimento di oltre 2 miliardi di euro per la costruzione della gigafactory di batterie a Termoli. Questo progetto rappresentava un passo significativo verso la transizione energetica e la digitalizzazione dell’industria automobilistica, offrendo opportunità di sviluppo e innovazione. La sua pausa interrompe una potenziale crescita in un momento in cui la domanda di veicoli elettrici è in aumento e il mondo automotive si sta rapidamente adattando a nuovi standard tecnologici e ambientali.
Impatto occupazionale nel Mezzogiorno
La filiera automotive nel Mezzogiorno ha una considerevole importanza non solo dal punto di vista produttivo, ma anche in termini di occupazione. Essa contribuisce con quasi 13 miliardi di euro di valore aggiunto all’economia, coinvolgendo circa 300.000 lavoratori. A livello regionale, la Campania e la Puglia si attestano come i principali poli di occupazione, rispettivamente con il 30% e il 21% del lavoro nell’automotive, seguite da Sicilia e Abruzzo, che condividono una quota del 21% e 11%. Questi dati suggeriscono che il settore automobilistico è un motore fondamentale per l’occupazione nel sud Italia, e la sua flessione preoccupa sia i lavoratori che i decisori politici.
Conclusioni sul futuro della filiera auto
Guardando avanti, la filiera dell’auto nel Mezzogiorno si trova di fronte a sfide significative che richiederanno una strategia chiara. Un approccio integrato che comprenda investimenti mirati, innovazione tecnologica e supporto alle imprese locali sarà cruciale per garantire la competitività di un settore chiave per l’industria italiana. Sensibilizzare le istituzioni e il pubblico su queste questioni potrà aiutare a mobilitare le risorse necessarie per affrontare le incertezze del futuro.
Ultimo aggiornamento il 27 Novembre 2024 da Donatella Ercolano