La fossa delle marianne, un viaggio tra dolore e ricordo di due generazioni distanti

La fossa delle marianne, un viaggio tra dolore e ricordo di due generazioni distanti

Il film La fossa delle marianne di Eileen Byrne racconta il viaggio emotivo di Helmut e Paula, due persone segnate dal lutto che trovano un legame profondo affrontando insieme il dolore e la perdita.
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"La fossa delle Marianne" è un film road movie che esplora il tema del lutto attraverso il viaggio di due persone segnate dalla perdita, Helmut e Paula, che trovano nel confronto e nella condivisione del dolore un modo per ricostruire se stessi. - Gaeta.it

Il film la fossa delle marianne, tratto dall’omonimo romanzo di Jasmin Schreiber, arriva in sala grazie a Trent Film. La pellicola segna l’esordio nel lungometraggio di Eileen Byrne, regista e sceneggiatrice lussemburghese, e racconta la storia di due personaggi segnati dalla perdita, che si trovano a condividere un percorso insolito. Tra paesaggi e ferite interiori, si sviluppa un road movie carico di emozioni, dove la fuga diventa un modo di affrontare il dolore.

Trama e protagonisti principali

La vicenda si concentra su Helmut, un attore caratterista tedesco interpretato da Edgar Selge, noto per film come the experiment, e su Paula, una giovane biologa marina svizzera nel ruolo della quale appare Luna Wedler. I due personaggi appartengono a generazioni differenti e hanno vissuto lutti profondi e diversi, ma condividono una difficoltà comune nell’elaborazione di quelle ferite.

Helmut ha perso la moglie e il figlio. Paula invece vive con il peso della morte del fratellino avvenuta a Trieste, quasi un’amara eredità che porta dentro di sé. La ragazza nutre un senso di colpa profondo, soprattutto perché il fratello le era stato affidato. L’incapacità di superare il lutto si traduce in una presenza costante di dolore e incubi che si ripetono nella mente di Paula. In particolare, uno di questi rimane fisso nella sua memoria: la sensazione di annegare in acque scure e fredde, come nelle profondità della fossa delle marianne, insieme al fratellino.

Dinamiche del viaggio e incontro tra i protagonisti

Il viaggio prende il via da un episodio insolito: Helmut tenta di sottrarre l’urna della moglie dal cimitero, con l’intenzione di portarla a casa e seppellirla nel giardino di casa sua. Proprio in questo luogo, ricco di ricordi e sofferenze, avviene l’incontro con Paula. Da quel momento i due si ritrovano a percorrere insieme un tratto di strada che li conduce a Trieste. A bordo di un camper d’epoca, affrontano le incertezze e le difficoltà del percorso, spesso fatte di tensioni e scontro.

La differenza anagrafica e caratteriale si manifesta nei loro incontri. Helmut appare spesso cinico e burbero, ma nasconde un animo sensibile che lo spinge a cantare le arie del flauto magico di Mozart. Paula mostra un senso di autodistruzione che emerge fin dalle prime scene. Però, la convivenza forzata e il dolore che li accomuna, anche se pronunciato in modi diversi, inizia a costruire tra loro un legame, lento ma concreto.

Il lutto come tema centrale

Il lutto resta il filo conduttore di tutto il film. Entrambi i personaggi manifestano un dolore che sembra insuperabile e bloccante. Helmut e Paula non riescono a elaborare quel vuoto che li ha travolti, ma affrontano in modo diverso quel bisogno di continuare a sentire vicini i propri cari scomparsi. Il viaggio non è solo geografico ma diventa una metafora potente della ricerca interiore.

L’incontro tra i due infine assume caratteristiche di una convivenza e di un confronto tra modi diversi di vivere il dolore. Helmut lo definisce “linguaggio comune dell’afflizione”. È proprio in questo spazio condiviso, fatto di silenzi, tensioni e momenti di intesa, che Helmut e Paula costruiscono una nuova famiglia, una forma di sostegno reciproco senza bisogno di parole e con la forza di chi sa cosa significa perdere tutto.

La pellicola, negli spazi aperti e nelle sequenze del viaggio, racconta un legame capace di superare la solitudine e le barriere del tempo. La fossa delle marianne non è solo un titolo ma si fa anche simbolo del dolore profondo, della memoria che pesa e del difficile cammino per riuscire a camminare ancora.

  • Armando Proietti

    Armando è un giovane blogger esperto di cronaca e politica. Dopo aver studiato Scienze Politiche, ha avviato un blog che analizza e commenta gli eventi politici italiani e internazionali con uno stile incisivo e informativo, guadagnandosi la fiducia di un vasto pubblico online.

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