La fusione nucleare rappresenta una promessa tangibile per il futuro della produzione energetica sostenibile. Durante un recente simposio internazionale sull’energia e il clima, tenutosi presso il Centro Internazionale di Fisica Teorica Abdus Salam di Trieste, il fisico francese Alain Becoulet ha illustrato il progetto innovativo Iter, dedicato alla ricerca sulla fusione nucleare. Questo ambizioso progetto potrebbe rivoluzionare il modo in cui comprendiamo e utilizziamo l’energia, cercando di imitare i processi che avvengono all’interno delle stelle.
Il progetto Iter: un’illustrazione del futuro energetico
Obiettivi e potenzialità della fusione nucleare
Alain Becoulet, uno dei principali scienziati coinvolti nel progetto, ha delineato le caratteristiche fondamentali di Iter. Lo scopo primario di questo progetto consiste nel confinare un plasma in uno stato stabile, riuscendo a generare un’energia dieci volte superiore rispetto a quella necessaria per innescare e mantenere tale reazione. Questa sfida tecnica è descritta da Becoulet come “un’impresa immensa, che apre una strada mai percorsa prima”. La capacità di produrre energia in modo così efficiente rappresenterebbe una svolta cruciale nel modo di fornire energia al mondo.
Il sito dell’impianto Iter è attualmente in costruzione in Francia, dove si procederà all’assemblaggio di migliaia di componenti provenienti da diverse nazioni. Questo processo di integrazione è fondamentale per raggiungere gli standard di precisione e sicurezza richiesti per le operazioni di fusione. L’assemblea interna degli esperti coinvolti nel progetto sottolinea l’importanza di un lavoro di squadra internazionale per garantire il successo dell’iniziativa.
Secondo Becoulet, nonostante i progressi realizzati negli ultimi sessant’anni, il cammino verso una piena realizzazione della fusione nucleare è ancora lungo. Tuttavia, i recenti sviluppi indicano che la fusione sta finalmente cominciando a uscire dai confini dei laboratori di fisica per spingersi verso un’applicazione pratica e commerciale.
Nucleare e fonti rinnovabili: un equilibrio necessario
Il ruolo del nucleare nella transizione energetica
Un altro intervento significativo al simposio è stato quello di Stefano Monti, presidente della European Nuclear Society. Monti ha rilevato come il nucleare potrà avere un ruolo fondamentale nel supporto alla transizione energetica, soprattutto se utilizzato in sinergia con le fonti rinnovabili. I nuovi “small modular reactors” sono progettati per integrarsi efficacemente nel mix energetico, aumentando la versatilità e la sostenibilità delle risorse energetiche.
Nonostante il potenziale, Monti ha messo in guardia sulle tendenze persistenti legate all’uso dei combustibili fossili, che non hanno mostrato cambiamenti significativi negli ultimi trenta anni. L’aumento dell’urgenza di ridurre le emissioni di carbonio provenienti dai combustibili fossili sottolinea la necessità di rivalutare le politiche energetiche adottate da diversi Paesi, alcuni dei quali hanno scelto di abbandonare il nucleare. L’adozione di una prospettiva più aperta al nucleare potrebbe contribuire a garantire un futuro energetico più pulito e sicuro, in un contesto globale che affronta sfide significative in termini di cambiamenti climatici.