Il progetto di riqualificazione a Fuscaldo, nel cuore del Tirreno cosentino, si propone di connettere il mare con la montagna attraverso il recupero di sentieri storici e mulattiere. Sotto la direzione di un gruppo di studenti del Politecnico di Milano, il programma “Passion in action” si avvale della partecipazione attiva dei residenti e delle associazioni locali. Concepito come un laboratorio di idee e pratiche sostenibili, questo progetto si ritaglia un ruolo fondamentale nel contrasto all’emergenza climatica e nella valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale del territorio.
Il rapporto tra mare e montagna: nuove prospettive di sviluppo
Rigenerazione sociale ed ecologica
Il progetto di Fuscaldo si inserisce in un contesto di rigenerazione sociale e ecologica, mirato a riscoprire le potenzialità delle aree montane, spesso sottovalutate. Max Lanzillotta, architetto locale e coordinatore del workshop, spiega come l’iniziativa intenda «capovolgere lo sguardo» sulla montagna, considerandola non solo un luogo di abbandono, ma un’opportunità per lo sviluppo. Insieme a Nicole Santise, laureata in Architettura e Restauro, Lanzillotta propone di valorizzare l’economia agricola locale e i cammini d’altura, fondamentali per lo sviluppo sostenibile dell’area.
L’idea centrale riguarda la creazione di un percorso che non solo unisca fisicamente la costa con l’interno, ma che integri anche le tradizioni locali e le giovani generazioni nel ripristino e nella cura di sentieri storici. Questo approccio si pone come risposta concreta alla vulnerabilità del territorio, puntando su una sinergia tra la comunità e il patrimonio ambientale per affrontare l’emergenza climatica.
Focus sulla comunità locale
La comunità di Fuscaldo si è attivata in risposta a questa visione, promuovendo forme di ospitalità diffusa. Gli abitanti hanno collaborato al recupero dei sentieri e partecipato a dibattiti riguardanti la sostenibilità e l’urbanistica del territorio. Il workshop ha reso protagonisti i residenti, trasformandoli in attori cruciali nel processo di riqualificazione e incentivando una coscienza collettiva attorno al tema della valorizzazione dei luoghi.
Il camminare come strumento di progettazione urbana
La riscoperta dei sentieri
Nicole Santise evidenzia come il workshop stia portando avanti una pratica di riappropriazione del territorio, utilizzando il camminare come metodo per indagare e progettare. La riscoperta del sentiero dei 100 scaluni è uno degli esempi concreti di come i percorsi storici possano rientrare nella vita quotidiana dei cittadini, creando un legame forte tra il passato e il presente. Questa iniziativa si allinea con altri progetti simili a livello nazionale, formando una rete inter-universitaria di ricerca che mira a rinnovare l’interesse per l’urbanistica del camminare.
Il concetto alla base di questa nuova forma di urbanistica sta nel considerare il camminare come un’azione non solo fisica ma anche mentale, che permette di apprezzare il territorio in modo più intimo e personale. L’iniziativa è stata intitolata “Camminare per ricucire. La Calabria dei paesi e delle marine”, riflettendo l’intento di ricollegare le diverse identità di questi luoghi, rendendoli parte di un unico racconto.
I benefici per le aree interne
La riqualificazione dei sentieri e il potenziamento delle pratiche di ospitalità possono portare a un rinascere delle aree interne e collinari, recuperando l’interesse per la montagna e i suoi abitanti. Attraverso queste dinamiche, Fuscaldo potrebbe diventare un modello di sviluppo sostenibile e resiliente per altri territori della Calabria e oltre.
Un’analisi della dualità insediativa
Comprendere la migrazione geografica
Marco Mareggi, architetto e urbanista del Politecnico di Milano, sottolinea l’importanza di comprendere il fenomeno della dualitá insediativa in Calabria. La «geografia dell’abbandono» e la rinascita di altri luoghi rappresentano una sfida unica, che richiede una presenza fisica nei territori per analizzarne reali potenzialità e problemi. L’interesse si sta spostando verso i centri collinari e montani, possibili risposte all’emergenza climatica in corso.
La strategia di Fuscaldo, dunque, non è solo locale, ma si inserisce in un discorso più ampio, unendo diverse località in un’unica grande rete di cambiamento. Mentre la costa continua a attrarre flussi turistici, la montagna può offrire risorse e opportunità per nuove forme di economia e sviluppo. La progettazione in atto a Fuscaldo potrebbe rappresentare un esempio replicabile di sviluppo integrato tra mare e montagna, contribuendo a sfide più vaste nel contesto globale.
Ultimo aggiornamento il 13 Settembre 2024 da Marco Mintillo