La galleria nazionale delle marche celebra Simone Cantarini con una mostra unica a Urbino

La galleria nazionale delle marche celebra Simone Cantarini con una mostra unica a Urbino

La Galleria Nazionale delle Marche presenta una retrospettiva su Simone Cantarini, dal 22 maggio al 12 ottobre 2025, evidenziando il suo contributo artistico e la sua influenza nel Seicento.
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La galleria nazionale delle marche celebra Simone Cantarini con una mostra unica a Urbino - Gaeta.it

La Galleria Nazionale delle Marche continua a mettere in luce il talento degli artisti marchigiani con una retrospettiva dedicata a Simone Cantarini, figura emblematiche del Seicento. Dalla fine di maggio fino a metà ottobre 2025, Palazzo Ducale a Urbino ospiterà un’esposizione che rintraccerà la carriera di questo pittore, noto per la sua modernità espressiva e il suo stile innovativo. Si tratta di una delle prime mostre monografiche dedicate a Cantarini nella sua città, una vera e propria opportunità per riscoprire il suo importante contributo artistico.

La mostra: opere e significato

Dal 22 maggio al 12 ottobre 2025, parenti e turisti avranno l’opportunità di ammirare una selezione di 54 dipinti che illustrano il percorso artistico di Cantarini. Questa esposizione non solo celebra l’artista, ma coincide anche con l’arrivo di nuove opere nelle collezioni di Palazzo Ducale, frutto del deposito della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro e di due grandi pale trasferite dalla Pinacoteca di Brera. A questi si aggiungeranno anche cinque dipinti del maestro, arricchendo ulteriormente il patrimonio culturale della galleria.

L’evento ha un significato speciale per Urbino, città che, secondo storici e critici d’arte, Cantarini frequentò nel corso della sua vita. Il giovane artista, nato nel 1612 e battezzato nella parrocchia di San Cassiano, cresceva in un periodo di significativi cambiamenti culturali e artistici. La sua arte emerge in contrapposizione alla tradizione, rivelando un talento unico che avrebbe influenzato il panorama locale e nazionale.

La figura di Simone Cantarini

Simone Cantarini, conosciuto come il Pesarese, è descritto dal biografo Carlo Cesare Malvasia nel 1678 come un uomo di statura media, ma dagli occhi vivaci e dalla presenza fiera. La sua figura si distingue non solo per il talento artistico, ma anche per il carattere audace, capace di affrontare il rifiuto e le critiche del tempo. L’importanza di Cantarini sta nella sua capacità di combinare elementi barocchi e veneti con una miscela di classicismo e naturalismo, rendendolo un artista versatile.

Il suo approccio innovativo fondava le radici nella tradizione, attingendo dall’eredità artistica di Federico Barocci e Raffaello. Pur rimanendo fedele alla lezione rinascimentale, Cantarini si differenzia per la passione e l’immediatezza delle sue opere, esprimendo emozioni attraverso una tecnica di disegno peculiare e affascinante.

Un’eredità duratura

Simone Cantarini ha rappresentato un ponte tra il passato rinascimentale e il barocco, con il suo stile dinamico che ha influenzato generazioni di artisti. La sua abilità di aderire alla scuola di Guido Reni, pur mantenendo una visione originale, ha permesso al maestro pesarese di acquisire un posto di rilievo nella storia dell’arte. La mostra curata da Luigi Gallo, Anna Maria Ambrosini Massari e Yuri Primarosa, di fatto, sottolinea la rilevanza di questo artista in un contesto artistico in evoluzione.

La celebrazione di Cantarini a Urbino non rappresenta solo un ritorno alle sue radici, ma anche un’importante presa di coscienza dell’importanza storica e culturale che il pittore ha avuto nel corso dei secoli. Questo evento promette di contribuire a una maggiore riconoscibilità e valorizzazione del artistas marchigiani nel panorama artistico contemporaneo.

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