Un’importante novità arriva dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, in vista della mostra “Il tempo del Futurismo“. L’opera “L’Antigrazioso“, una scultura in gesso patinato realizzata da Umberto Boccioni nel 1913, sta per essere rielaborata e restaurata, come annunciato dalla direttrice Renata Cristina Mazzantini. Questo intervento si rende necessario a causa di alcune criticità emerse durante la revisione conservativa preliminare all’evento, che richiama l’attenzione sul movimento futurista italiano.
Il restauro dell’opera di boccioni
Renata Cristina Mazzantini, direttrice della GNAM, ha comunicato all’ANSA che l’Antigrazioso ha mostrato segni di alterazione durante le operazioni di valutazione del suo stato di conservazione. Questi fenomeni hanno sollevato preoccupazioni circa la stabilità dell’opera, considerando che si tratta di un pezzo fondamentale per la comprensione del futurismo italiano. Per questo motivo, i tecnici della galleria hanno deciso di attuare un intervento di restauro tempestivo, affinché l’opera possa essere esposta al pubblico non appena le condizioni lo permetteranno. Mazzantini ha sottolineato l’importanza di questo lavoro, poiché mira a preservare un patrimonio culturale di grande valore e a garantire che il pubblico possa apprezzare appieno quest’opera significativa.
Il restauro di L’Antigrazioso non è solo una questione di estetica, ma si tratta di una necessità che riflette l’importanza della preservazione del patrimonio artistico. L’approfondimento delle cause del fenomeno di alterazione rappresenta un passo cruciale per il raggiungimento di una conservazione ottimale dell’opera nel tempo. Solitamente, questo tipo di intervento prevede l’uso di tecniche specifiche per riportare l’opera al suo stato originale, rispettando la volontà dell’artista e la storia dell’opera stessa.
La questione della visibilità delle opere di boccioni
Le dichiarazioni della direttrice sono arrivate dopo che Roberto Bilotti d’Aragona, collezionista che ha concesso in comodato gratuito allo Stato la scultura “Forme Uniche della continuità nello spazio“, ha messo in discussione la scelta di non esporre l’Antigrazioso. Durante un’intervista col Fatto Quotidiano, Bilotti ha sollevato interrogativi in merito alle motivazioni che hanno portato il gesso superstite di Boccioni, conosciuto come l’Antigrazioso, a rimanere nascosto nei depositi della GNAM, piuttosto che essere parte integrante della grande mostra in programma.
Questa considerazione ha acceso un dibattito interessante sulla gestione e sulla preservazione delle opere d’arte nel contesto di mostre ambiziose e attese. La delicatezza delle opere in gesso, come quella di Boccioni, spesso rappresenta una sfida sia per i curatori che per gli esperti di restauro, e in tal senso le scelte fatte dai musei possono influenzare il modo in cui il pubblico esperisce l’arte. L’importanza di garantire un equilibrio tra la conservazione e la fruizione è un tema ricorrente in ambito museale, e in questo caso specifico compromettere la sicurezza dell’opera non sarebbe accettabile.
La GNAM, con la sua collezione e le sue mostre, si distingue come un punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea in Italia, contribuendo a una discussione continua sul valore e sulla gestione del patrimonio artistico. La comunità artistica e il pubblico attendono con interesse l’esito del restauro dell’Antigrazioso e il suo successivo inserimento nella rassegna dedicata al Futurismo, una delle correnti artistiche più celebrate del Novecento.
Ultimo aggiornamento il 4 Dicembre 2024 da Laura Rossi