Il 5 febbraio si avvicina e con esso l’edizione 2025 della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, che segna un importante punto di partenza verso la riduzione del problema dello spreco di cibo. L’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha fissato l’obiettivo di dimezzare questo spreco entro il 2030, un compito che appare sempre più urgente, considerando l’evidente aumento degli scarti alimentari in Italia.
Un problema sempre più evidente
Secondo il Rapporto Internazionale Waste Watcher 2024, nel corso dell’ultimo anno, lo spreco alimentare nel nostro paese è aumentato del 45,6%, portando a una media di 683,3 grammi di cibo a testa gettato via. Questo dato è particolarmente preoccupante, perché mostra non solo quanto il fenomeno sia aumentato, ma anche il modo in cui i consumatori gestiscono gli alimenti. La difficoltà nel capire cosa costituisca realmente uno scarto e la disinformazione riguardo all’utilizzo degli avanzi contribuiscono ad ingigantire il problema.
Un esempio emblematico di spreco riguarda il caffè. Durante le differenti fasi della sua lavorazione, le diverse parti della pianta vengono spesso scartate senza alcuna considerazione per il loro potenziale. Un’iniziativa innovativa sta emergendo per affrontare questa problematica: la produzione della Cascara biologica.
La Cascara: riscoprire il potere della buccia di caffè
La Cascara, termine spagnolo che significa “buccia”, è il frutto secco che racchiude il chicco di caffè. Sebbene sia un prodotto ben noto in Sud America, in Italia rimane relativamente sconosciuto. Spesso ignorato durante il processo produttivo, oggi la Cascara rappresenta un esempio di riutilizzo delle risorse. Costadoro, prestigioso produttore di caffè torinese attivo dal 1890, ha deciso di proporre questo prodotto come soluzione per ridurre lo spreco. Considerata una bevanda a metà tra una tisana e un caffè filtro, la Cascara si distingue per il suo sapore e aroma unici.
Le caratteristiche uniche della Cascara
Il profilo aromatico della Cascara differisce decisamente da quello del caffè tradizionale. Le delicate note di pera, rosa canina e ciliegia offrono un’esperienza di gusto fresca e ricercata, insieme a un corpo rotondo e una dolcezza ben equilibrata. Inoltre, essendo povera di caffeina e ricca di antiossidanti, rappresenta un’alternativa interessante per chi cerca un momento di relax senza il consueto apporto di caffeina.
Coltivata in Perù in condizioni ideali tra i 1380 e i 1720 metri di altitudine, la raccolta della Cascara avviene nei mesi estivi, coinvolgendo famiglie locali in un processo produttivo che valorizza tradizioni e conoscenze locali. Questa attenzione per la filiera e per l’ambiente sottolinea ulteriormente il valore della Cascara come prodotto sostenibile, in linea con i principi di economia circolare.
Costadoro e l’impegno verso la sostenibilità
Costadoro non si limita a riciclare la parte della pianta comunemente scartata; l’azienda si impegna attivamente in una produzione che minimizza gli sprechi lungo tutta la filiera. L’ottenimento della Certificazione B Corp nel 2023 attesta il concreto impegno dell’azienda verso standard elevati in ambito sociale e ambientale. Non si tratta solo di una scelta commerciale ma di una vera missione che intreccia sostenibilità e gusto, utilizzando ogni parte della pianta per dare vita a prodotti unici e rispettosi dell’ambiente.
Con l’approssimarsi della Giornata Nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, iniziative come quella di Costadoro rappresentano un passo significativo verso un cambiamento necessario. Non si tratta soltanto di ridurre lo spreco, ma anche di riportare al centro del dibattito alimentare una maggiore consapevolezza nell’acquisto e nella gestione degli alimenti, offrendo soluzioni pratiche e sostenibili.
Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Elisabetta Cina