La giunta regionale della Calabria ha approvato il piano per la prevenzione e il contrasto degli incendi boschivi nel 2025. La proposta, presentata dall’assessore all’agricoltura Gianluca Gallo, punta a rafforzare la strategia contro i rischi di incendio sui territori forestali calabresi attraverso un coordinamento operativo e nuove tecnologie. L’ingegnere Raffaele Mangiardi è stato confermato coordinatore tecnico del piano per garantire continuità e gestione efficace.
Innovazioni tecnologiche per il monitoraggio degli incendi
Il piano 2025 introduce alcune novità tecnologiche importanti per migliorare la conoscenza e il controllo degli incendi boschivi. Tra queste, spicca il potenziamento della piattaforma digitale chiamata Gemello Digitale, strumento che unisce e organizza diverse informazioni territoriali in tempo reale. Questo sistema garantirà una lettura dinamica e dettagliata dei dati ambientali e rischi, utile sia per la prevenzione che per l’intervento.
Si aggiunge un sistema di monitoraggio basato su droni con decollo automatico, sensori meteorologici distribuiti sul territorio e l’impiego di intelligenza artificiale per valutare le condizioni di pericolo. Questi strumenti permettono di raccogliere osservazioni dall’alto e analizzare dati in tempo reale, aumentando la tempestività della risposta agli incendi in fase iniziale. Un nucleo specializzato è stato creato per interpretare rapidamente tutte queste informazioni e redigere ogni giorno un bollettino di pericolosità aggiornato.
Questi mezzi digitali rappresentano, dunque, il cuore tecnologico del piano, che ha già permesso un miglior controllo e una riduzione progressiva della superficie colpita dal fuoco negli ultimi anni. Oltre alla prevenzione, la tecnologia aiuta a individuare con precisione i focolai prima che crescano e a coordinare efficacemente gli interventi sul campo.
Ruolo centrale dei comuni e degli enti nella prevenzione
Per contrastare gli incendi in modo concreto, la collaborazione tra enti locali e autorità regionali risulta essenziale. Il piano evidenzia il coinvolgimento diretto dei comuni e delle realtà che gestiscono infrastrutture lineari come strade, ferrovie e linee elettriche. Questi soggetti sono chiamati a intervenire nelle aree di loro competenza affinché sia possibile una difesa integrata del territorio. L’azione congiunta tra i vari livelli istituzionali vuole mettere in campo capacità operative condivise. Senza questo coordinamento le azioni sul campo rischiano di avere spazi limitati.
Negli ultimi anni la capacità di intervenire congiuntamente ha portato a risultati tangibili sul fronte dei roghi boschivi in Calabria. Il piano punta a rendere questa sinergia ancora più solida, equo e funzionale per le emergenze e per le attività di monitoraggio e prevenzione. In particolare, l’attenzione si concentra su aree particolarmente vulnerabili, comprese quelle di interfaccia tra ambiente selvatico e aree urbanizzate, dove il rischio incendio può coinvolgere anche le comunità .
Un piano integrato per la salvaguardia delle foreste calabresi
Il piano regionale per la lotta agli incendi boschivi punta a costruire un sistema più connesso e reattivo. Secondo il presidente della regione, Roberto Occhiuto, prevenzione, sorveglianza e intervento devono lavorare insieme per tutelare il patrimonio ambientale. Il testo del piano sottolinea come la riduzione delle superfici colpite dal fuoco passi attraverso una strategia multilivello. Si interviene sulle aree più esposte a rischio incendio, come il sottobosco, scarpate e zone dove si incontrano aree urbane e rurali. Gli interventi si basano su dati raccolti nel tempo e indicatori ambientali, per colpire in modo mirato gli elementi che favoriscono lo sviluppo delle fiamme.
La gestione del combustibile naturale presente sulle superfici forestali assume un ruolo cruciale. Liberare il terreno da residui secchi e materiale infiammabile limita la propagazione degli incendi. Al piano si aggiungono azioni puntuali di controllo e manutenzione per mantenere gli ambienti il più possibile sicuri. Questa combinazione di misure serve a contenere il rischio e rendere gli incendi meno frequenti e meno estesi.
Deterrenza e segnalazioni di incendiari nel 2024
Nel 2024 l’attività di controllo e repressione degli incendi boschivi in Calabria ha registrato un aumento delle segnalazioni riguardo a persone responsabili di provocare roghi dolosi. Sono quasi 400 gli incendiari indicati come sospetti o colpevoli durante l’anno. I dati indicano un impegno crescente anche sul fronte della vigilanza, con operatori e forze dell’ordine che collaborano per individuare tempestivamente questi fenomeni.
La conferma e il rafforzamento del piano Aib 2025 rispondono anche a questo aspetto, puntando a una difesa più efficace e a un controllo più serrato del territorio per scoraggiare comportamenti illeciti. Non si tratta solo di spegnere i fuochi perché accesi, ma anche di vigilare in modo da ridurre le occasioni che causano incendi.
Il modello messo in campo unisce quindi la presenza sul territorio con le tecnologie e la collaborazione tra enti, mirando a mantenere sotto controllo i rischi e la frequenza degli incendi boschivi. Seguendo questa linea, la regione continua a consolidare un sistema operativo con basi solide e aggiornate, che risponde alle caratteristiche specifiche dell’ambiente calabrese.