Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina continuano a rappresentare un tema caldo nel panorama geopolitico attuale. Donald Trump, presidente statunitense, ha recentemente espresso ottimismo riguardo a possibili trattative con Pechino per porre fine a questa battaglia che dura ormai da anni. A bordo dell’Air Force One, diretto in Florida, Trump ha enfatizzato la sua fiducia nelle trattative in corso, affermando che ci sono buone possibilità di raggiungere un accordo. Questa notizia arriva in un momento cruciale, dato che gli Stati Uniti hanno avviato discussioni con diversi paesi per rinegoziare le aliquote daziarie.
Le dichiarazioni di Trump sull’economia e i dazi
Nel corso della sua conversazione, Trump ha dichiarato di ritenere che gli Stati Uniti siano in una “ottima posizione” in vista dei negoziati. L’aumento dei dazi sul comercio estero, in particolare con la Cina, ha avuto un impatto significativo sulle aziende americane e sull’economia globale. Tuttavia, il presidente ha mostrato una certa serenità riguardo al futuro del dollaro, definendolo “la valuta di riserva” e esprimendo la sua determinazione nel garantire che rimanga tale.
In aggiunta, Trump ha condiviso il suo punto di vista sull’andamento del mercato delle obbligazioni, affermando che hanno registrato segnali positivi e che i problemi emersi in passato sono stati risolti rapidamente. La sua visione è che l’economia americana debba essere posizionata per eccellere. Le recenti fluttuazioni nei titoli di Stato hanno sollevato interrogativi sul futuro delle politiche di denaro e le tariffe, spingendo Trump a riconsiderare la sua posizione.
La risposta della Cina: aumento dei dazi
Il governo cinese ha reagito prontamente alle affermazioni di Trump, imponendo un incremento delle tariffe su vari beni statunitensi, portandole dal 84% al 125%. Questa reazione indica una escalation significativa nella controversia sui dazi, proprio mentre le due potenze discutono. Il comunicato della Commissione doganale del Consiglio di Stato ha precisato che questa nuova aliquota entrerà in vigore immediatamente.
Xi Jinping, presidente cinese, ha fatto onde in merito alla situazione, sostenendo in un discorso che la Cina non teme questa guerra commerciale. La retorica di Xi ha sottolineato che “non ci sono vincitori” in tali conflitti, e che perseguire una strategia di isolamento può solo danneggiare le relazioni internazionali. Il presidente ha ironizzato sul fatto che la Cina ha costruito il suo sviluppo su princìpi di autosufficienza e lavoro duro, non su favori esterni.
La posizione della Cina e lo stato delle negoziazioni
Xi ha anche chiamato l’Unione Europea a unirsi in una coalizione per opporsi “al bullismo” proveniente dagli Stati Uniti. Le relazioni tra Pechino e Bruxelles continueranno, con l’obiettivo di mantenere le vie diplomatiche e commerciali aperte. La Cina ha affermato di essere pronta a combattere per i propri interessi e ha lanciato chiari avvertimenti riguardo alle conseguenze delle politiche americane sui mercati globali.
Il ministero del commercio cinese ha utilizzato un linguaggio forte, avvisando che le tariffe americane violano le regole internazionali, e hanno definito le azioni statunitensi come “tattiche da bullo”. Secondo la Presidenza cinese, il livello delle attuali tariffe renda difficile per i prodotti americani trovare spazio nel mercato cinese.
Le ripercussioni di questa guerra commerciale non si limitano solo agli scambi tra i due paesi, ma toccano anche l’equilibrio dell’economia globale. La Cina ha chiesto a Washington di assumere responsabilità nel creare turbolenze economiche globali. L’eco delle decisioni di Trump continua a risuonare nel panorama internazionale, alimentando un clima di incertezza che coinvolge le economies di tutto il mondo.