La guerra silente tra ideologie opposte nel nuovo romanzo di Mario Santamaria

La guerra silente tra ideologie opposte nel nuovo romanzo di Mario Santamaria

“Custode di mio fratello” di Mario Santamaria esplora le complesse dinamiche familiari e sociali in Italia, affrontando il conflitto tra ideologie opposte attraverso la storia di due fratelli a Roma nel 2020.
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La guerra silente tra ideologie opposte nel nuovo romanzo di Mario Santamaria - Gaeta.it

Nell’era contemporanea, dove le divisioni ideologiche sembrano accentuarsi, “Custode di mio fratello” di Mario Santamaria offre un’analisi intensa e profonda delle dinamiche familiari e delle tensioni sociali. Pubblicato dal Gruppo Perrone Editore per Affiori, il romanzo è ambientato a Roma nel 2020 e affronta la complessità delle relazioni umane di fronte all’eredità di un passato ingombrante. Con uno sfondo che richiama le lotte storiche tra fascisti e antifascisti, la narrazione si snoda tra i quartieri benestanti e le periferie degradate, esplorando l’impatto delle ideologie sulle famiglie e sull’individuo.

La trama di “Custode di mio fratello”

Al centro della storia vi sono Lucio e Caio, due fratelli con percorsi molto diversi, ma uniti da un legame di sangue e da un passato che non può essere ignorato. Originari di una famiglia collegata a Terza Posizione, un movimento politico di stampo neofascista, i due protagonisti si trovano a dover affrontare le conseguenze delle scelte fatte dai loro genitori. Lucio, anestesista dallo spirito ribelle, sottrae organi agli italiani per destinarli ai migranti, cercando di portare un’azione compensativa in una società che avverte il peso delle ingiustizie. Caio, al contrario, si è schierato apertamente con il neofascismo, impegnandosi in atti di vandalismo e furti nei quartieri più ricchi, motivato dall’intenzione di restituire risorse ai meno abbienti.

L’equilibrio precario che caratterizza le vite di Lucio e Caio viene interrotto dall’improvvisa morte della loro madre, un evento che riporta alla luce tensioni e conflitti irrisolti. Inoltre, la mafia nigeriana entra nel mix, complicando ulteriormente le dinamiche familiari. La rivelazione dell’esistenza di una sorella che nessuno conosce e l’impatto di questo nuovo legame forzeranno i due fratelli a collidere, costringendoli a un confronto che dura da oltre due decenni.

Temi e riflessioni nel romanzo

Nel romanzo, Santamaria approfondisce il tema della complessità dei legami familiari. La frase citata dall’autore – “non è vero che le famiglie felici sono tutte felici allo stesso modo” – evidenzia come le famiglie infelici siano caratterizzate da segreti e dinamiche nascoste, creando un terreno fertile per il dolore e la conflittualità. Il romanzo esplora come i membri della stessa famiglia possano trovarsi su lati opposti di una barricata, non solo in termini di ideologie politiche, ma anche nel loro desiderio di accettazione e riconoscimento.

Il conflitto tra i due frattelli si configura non solo come una disputa ideologica, ma come un’illustrazione delle tensioni più ampie presenti nella società italiana. Santamaria pone interrogativi profondi sulle responsabilità personali e collettive, chiedendosi quale sia il prezzo da pagare per le convinzioni a cui si aderisce. Come rispondere alla chiamata del sangue quando questo si scontra con il credo? La risposta non è semplice, e il romanzo tenta di tessere una narrazione che rifletta tale complessità.

Presentazione del romanzo a Roma

La presentazione di “Custode di mio fratello” si svolgerà a Roma domenica 16 marzo alle ore 18,30 presso il Lian Club, una location che si prefigura ideale per un incontro di discussione e riflessione. L’evento rappresenterà un’occasione non solo per conoscere più a fondo il lavoro di Santamaria, ma anche per confrontarsi sui temi richiamati dalla sua opera. La storia di Lucio e Caio, nonché le domande provocatorie che essa solleva, invitano il pubblico a interrogarsi sulle proprie esperienze e su quelle della società contemporanea, rendendo la presentazione un momento imperdibile per gli appassionati di narrativa e cultura.

L’opera di Mario Santamaria, pertanto, si presenta come un viaggio attraverso le contraddizioni delle relazioni familiari e le tensioni sociali, invitando alla riflessione su un’Italia in lotta con i propri fantasmi e le proprie ideologie.

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