La lettera di Manar, il toccante messaggio di una giovane siriana al Papa

La lettera di Manar, il toccante messaggio di una giovane siriana al Papa

La storia di Manar, una dodicenne siriana, evidenzia il dramma della fuga dalla guerra e la rinascita in Italia grazie ai corridoi umanitari e al supporto della Comunità di Sant’Egidio.
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La lettera di Manar, il toccante messaggio di una giovane siriana al Papa - Gaeta.it

Nel contesto del Summit internazionale sui diritti dei bambini, un evento che ha raccolto l’attenzione su temi cruciali come la protezione infantile, i diritti umani e la lotta contro la povertà, è emersa una storia che tocca il cuore. Manar, una dodicenne siriana, ha scritto una lettera al Papa, esprimendo gratitudine e riconoscenza. Questo gesto non è solo un atto di riconoscimento, ma rappresenta anche il viaggio drammatico di una giovane ragazza e della sua famiglia.

La storia di Manar e la sua famiglia

Manar ha vissuto il trauma di una guerra che ha distrutto la sua vita e quella della sua famiglia. Fuggiti dalla Siria nel 2015, durante un conflitto che ha inflitto innumerevoli sofferenze al popolo siriano, la famiglia ha intrapreso un viaggio difficile verso il Libano. Purtroppo, il padre di Manar è scomparso durante questa fuga, lasciando un vuoto incolmabile. Solo dopo qualche tempo, attraverso amichevoli notizie, la famiglia ha appreso della morte del patriarca in un carcere siriano.

Umiliati dalla fuga e dalla necessità di adattarsi in un campo profughi nella valle della Bekaa, Manar e i suoi familiari hanno affrontato sfide enormi, che vanno oltre quelli che molti possono immaginare. Vivere in un campo non è solo una questione di ristoro fisico; la lotta contro l’isolamento e la mancanza di opportunità educative e sociali è costante. Manar, infatti, non ha mai avuto l’opportunità di frequentare una scuola prima di arrivare in Italia.

L’incontro con i corridoi umanitari

Nel 2019, la famiglia ha scoperto i corridoi umanitari, un’iniziativa che permette a chi fugge da conflitti e persecuzioni di trovare accoglienza in paesi come l’Italia. Questo per loro ha segnato un cambiamento fondamentale. Nel dicembre del 2020, finalmente, Manar e i suoi familiari sono stati accolti in Italia. L’inserimento in un nuovo ambiente, un paese con una lingua e una cultura diversa, ha certamente portato con sé nuove sfide, ma anche opportunità.

Dopo il loro arrivo, la famiglia è stata temporaneamente accolta da una casa della Comunità di Sant’Egidio, che ha fornito supporto e assistenza in un momento critico. Oggi, Manar vive in una casa popolare a Don Bosco e frequenta la scuola, in un tentativo di costruire una vita migliore. La sua determinazione di non lasciare che il passato definisca il suo futuro è visibile.

Il coinvolgimento di Manar nella comunità

Nonostante le difficoltà, Manar ha trovato una nuova famiglia all’interno della Comunità di Sant’Egidio. Partecipando attivamente al movimento dei Giovani per la Pace, ha l’opportunità di dare un senso alle sue esperienze e di aiutare gli altri. Le visite agli anziani in istituto non solo le offrono la possibilità di socializzare, ma anche di imparare da chi ha vissuto esperienze di vita che possono arricchire la sua.

Le parole che Manar ha dedicato al Papa nella sua lettera riflettono questa nuova speranza. Il suo messaggio di gratitudine non è solo per la guida di Papa Francesco, ma anche per la compassione che ha toccato le vite di persone in tutto il mondo. La lettera rappresenta una connessione profonda e autentica, evidenziando la resilienza dei bambini come Manar, che meritano attenzione e sostegno in un mondo che spesso dimentica le loro lotte.

Ultimo aggiornamento il 3 Febbraio 2025 da Laura Rossi

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