Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, ha espresso il suo profondo desiderio che i giudici della Cassazione respingano il ricorso presentato da Innocent Oseghale, condannato per l’omicidio della giovane avvenuto nel gennaio 2018. Gli appelli di Verni emergono in un contesto di attese sociali e giuridiche, dove il desiderio di giustizia per la propria figlia si traduce in una mobilitazione collettiva.
La storia di Pamela Mastropietro
Pamela Mastropietro aveva 18 anni quando il 30 gennaio 2018 la sua vita fu tragicamente spezzata. La giovane si era allontanata da una comunità terapeutica a Corridonia e i suoi resti furono rinvenuti all’interno di due trolley. Questo crimine efferato ha scosso la comunità, portando a un processo che ha messo in luce le atrocità di un omicidio così brutale. Innocent Oseghale, già condannato all’ergastolo, ha sempre negato le accuse di violenza sessuale che lo hanno incatenato a questa sentenza. La nuova udienza in Cassazione, prevista per il 16 gennaio, rappresenta una possibile riconsiderazione dell’accusa e del livello di pena inflitta. La madre di Pamela, da quel giorno, ha portato avanti una battaglia costante per ottenere giustizia per la figlia, diventando un simbolo di resistenza per le vittime di violenza.
La campagna di Alessandra Verni
In occasione della presentazione del libro “Le vite delle donne contano” di Francesca Totolo, Alessandra Verni ha colto l’opportunità per esprimere il suo appello: «Spero che i giudici si mettano una mano sulla coscienza e rigettino questo ricorso». In vista dell’udienza, ha invitato la cittadinanza a mobilitarsi e a far sentire la propria voce in nome di Pamela e di tutte le vittime di crimini violenti. Verni ha dichiarato: «Facciamo rumore anche per Pamela», sottolineando l’importanza del supporto collettivo nel costruire una lotta per la giustizia. La madre ha anche annunciato che, il giorno dell’udienza, ci sarà una presenza significativa di sostenitori a Roma, per dimostrare che il caso di Pamela non è dimenticato e che esiste una comunità pronta a fare pressione per il riconoscimento della verità e della giustizia.
Incontri e rivelazioni
Alessandra Verni ha espresso un forte desiderio di incontrare Oseghale. Scrivendo al carcere di Ferrara, ha chiesto un colloquio con il suo carnefice, motivando questa richiesta con la convinzione che siano implicate altre persone nel delitto. Verni ha rivelato di sentirsi determinata a trovare risposte e a scoprire se ci sia davvero pentimento da parte di Oseghale. Ha dichiarato: «Se davvero è pentito come ha detto, è arrivato il momento di tirare fuori tutta la verità». Questa richiesta mette in evidenza la sua determinazione a comprendere appieno la faccenda e a garantire che giustizia venga finalmente fatta per Pamela.
La battaglia di Alessandra Verni va oltre il singolo caso, diventando un appello per una maggiore attenzione verso le vittime e una richiesta di giustizia per tutti coloro che, come sua figlia, sono stati colpiti da violenze inenarrabili. La sua voce è il rintocco di una lotta più ampia che continua a risuonare nelle aule di giustizia e nelle piazze del paese.
Ultimo aggiornamento il 10 Gennaio 2025 da Armando Proietti