La mafia nigeriana e il controllo delle cascine: rivelazioni dalla Fondazione Caponnetto

La mafia nigeriana e il controllo delle cascine: rivelazioni dalla Fondazione Caponnetto

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La mafia nigeriana e il controllo delle cascine: rivelazioni dalla Fondazione Caponnetto - Gaeta.it

La crescente presenza della mafia nigeriana a Firenze ha sollevato allarmi significativi, come riportato nel recente report della Fondazione Caponnetto. Salvatore Calleri, presidente della fondazione, ha fornito dettagli allarmanti riguardo la situazione di degrado e illegalità che affligge la zona delle Cascine. La situazione è critica e la mancanza di controllo del territorio rappresenta una vera sfida per le autorità locali.

La crisi di controllo del territorio alle Cascine

Un territorio abbandonato

Il report della Fondazione Caponnetto denuncia la presenza, sebbene non ufficialmente riconosciuta, della mafia nigeriana a Firenze, in particolare nella zona delle Cascine. Calleri evidenzia che, nonostante la mancanza di dati ufficiali, la mafia è in grado di esercitare una notevole influenza. Nella specifica area delle Cascine, si stima che operi un’organizzazione composta da circa 300 individui, una “manovalanza” che funge da intermediario tra tossicodipendenti e spacciatori. Questo fenomeno è aggravato dalla tramvia che ha, secondo Calleri, creato una sorta di “isola” nella quale il controllo delle forze dell’ordine è ampiamente inefficace. La situazione di degrado è talmente marcata che alcuni residenti hanno reso noto l’aumento di mercatini abusivi, i quali alimentano ulteriormente l’illegalità.

Le responsabilità istituzionali

Le autorità locali si trovano ora di fronte a una situazione complessa nella quale si rendono necessarie misure decisive e coordinate. Secondo Calleri, è fondamentale attuare una strategia che congiunga la lotta contro il fenomeno dei mercatini abusivi, ai quali si suppone venga venduta merce rubata, e una programmazione di interventi sulle dipendenze, mirati al recupero di coloro che possono essere aiutati a disintossicarsi. La mancanza di un piano d’azione chiaro rischia di far precipitare ulteriormente le condizioni di sicurezza nella zona.

La mafia nigeriana alla stazione di Santa Maria Novella

Un nuovo epicentro di illegalità

Oltre alla problematica delle Cascine, Calleri ha messo in evidenza una questione altrettanto preoccupante: il controllo della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. Negli spazi adiacenti alla stazione è presente un gruppo di circa un centinaio di membri della mafia nigeriana, i quali hanno instaurato dinamiche di affari criminali indisturbati. Questi individui si collocano a un livello più elevato rispetto a quelli attivi nelle Cascine, mostrando un’organizzazione capace di infiltrarsi in un punto nevralgico della città.

Un territorio ingovernabile

Le affermazioni di Calleri dipingono un quadro allarmante: lungo la gradinata della stazione si registrano infatti attività illecite che non possono più essere ignorate dalle autorità. Il controllo del territorio si rivela un obiettivo sempre più difficile da raggiungere. La denuncia di una situazione fuori controllo sottolinea la necessità di interventi urgenti e coordinati da parte delle forze dell’ordine e dell’amministrazione locale per ristabilire la sicurezza e la legalità nella zona.

La guerra delle grucce e l’emergenza cinese

Un panorama criminale complesso

Oltre alla mafia nigeriana, Calleri fa riferimento a un altro grave problema che affligge Firenze: la guerra delle grucce, un settore vitale per il pronto moda, il quale genera un fatturato di circa 100 milioni di euro annui. La concorrenza tra vari gruppi, inclusi quelli legati alla mafia cinese, ha portato a tensioni sempre maggiori, con il rischio concreto che vi possano essere incidenti gravi, come quello recentemente avvenuto al Macrolotto.

La necessità di vigilanza

Questa situazione complessa richiede attenzione e vigilanza costante da parte delle autorità competenti. Calleri avverte che l’accaduto non è un caso isolato, e che è probabile che si verifichino ulteriori conflitti legati a quest’area di affari illeciti. La presenza di triadi e altri gruppi criminali richiede una strategia di intervento multidisciplinare che possa affrontare in modo efficace tutti i diversi aspetti della criminalità organizzata presente nel territorio, dalla mafia nigeriana fino alle dinamiche di mercato illegali.

Firenze si trova dunque di fronte a una sfida complessa, che richiede un’azione coordinata e risoluta per fronteggiare le diverse forme di criminalità che minacciano la tranquillità e la sicurezza dei suoi cittadini.

Ultimo aggiornamento il 21 Luglio 2024 da Armando Proietti

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