Il panorama economico cinese ha registrato una svolta positiva a febbraio con un incremento dell’attività manifatturiera, dopo il calo avvenuto a gennaio. Questo cambiamento avviene in un contesto di tensioni commerciali accentuate, in seguito all’annuncio di nuove tariffe statunitensi da parte dell’ex presidente Donald Trump. I dati sul PMI evidenziano questa ripresa, giungendo a un valore di 50,2, segnando il più alto tasso di espansione dalla fine del 2022, complice anche la ripresa post-festiva.
Analisi del PMI e fattori di crescita
L’indice dei responsabili degli acquisti, un indicatore strategico per valutare l’andamento dell’attività produttiva, è salito da 49,1 a un livello che segna una ripresa sopra la soglia dei 50 punti, tanto di giustificare ottimismo per il futuro. Secondo quanto riportato dall’Ufficio Nazionale di Statistica, la ripartenza è stata spinta dalla progressiva ripresa del lavoro da parte delle aziende che hanno ripreso la loro attività dopo la pausa lunga per il Capodanno lunare.
Nonostante l’aumento, il contesto in cui si muove la Cina rimane complesso. Le nuove tariffe americane, fissate al 10% sul made in China, si sommano alle difficoltà già esistenti legate alla domanda interna debole e i timori di deflazione. Nello specifico, i dati sui sottindici del PMI mostrano una crescita della produzione, con un valore salito a 52,5 e nuovi ordini a 51,1, ben oltre il 49,2 di gennaio. Dato preoccupante è l’indice di fiducia che è sceso a 54,5, in contrasto con il 55,3 del mese precedente.
Settore dei servizi in ripresa
Il settore non manifatturiero ha fatto registrare un dato incoraggiante, con un PMI salito a 50,4 da un valore di 50,2 a gennaio. Questo dato fa ben sperare per il ritorno graduale alla normalità prevedibile dopo le festività per il Capodanno lunare. La stabilizzazione del settore dei servizi suggerisce una certa resilienza dell’economia, ma permangono dubbi su quanto questa possa reggere di fronte agli sviluppi futuri.
Le sfide per l’economia cinese
Il presidente Xi Jinping ha rilevato che nonostante i recenti segni di ripresa, l’economia cinese deve affrontare ancora numerose sfide e difficoltà . Gli esperti osservano con attenzione le ‘Due sessioni’, la riunione annuale del parlamento, in programma nella settimana successiva ai dati pubblicati. Dal meeting ci si aspetta l’annuncio di misure mirate a salvaguardare e stimolare l’economia di fronte alle incertezze del nuovo round di guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Nella settimana, Donald Trump ha annunciato una nuova tariffa del 10% sulle importazioni cinesi, che entrerà in vigore dal 4 marzo. Questo provvedimento si somma ad altre misure restrittive e crea un clima di continua instabilità commerciale. Ciò che emerge da questi sviluppi è il tentativo della Cina di mantenere l’equilibrio economico, mentre è costretta a rispondere a pressioni esterne, non dimenticando le necessità interne di crescita e sostegno.
Questa situazione evidenzia l’importanza della pianificazione strategica del governo cinese, che si sta preparando ad affrontare le sfide dell’immediato futuro, cercando di mitigare i rischi derivanti dalle misure statunitensi e promuovere una ripresa sostenibile.