In vista della maratona di Roma in programma per domenica 16 marzo, cinquantamila atleti provenienti da oltre 120 nazioni uniranno le loro forze per inviare un messaggio di sostegno a Papa Francesco. Questa iniziativa, che aggiunge una dimensione umana e spirituale all’evento sportivo, si svolgerà nei secondi immediatamente precedenti la partenza, creando un momento di riflessione e attesa.
Il saluto degli atleti a Papa Francesco
Domani mattina, poco prima delle 8, gli atleti si riuniranno in via dei Fori Imperiali, nelle immediate vicinanze del Colosseo. Qui, dedicheranno 42 secondi – corrispondenti a un secondo per ogni chilometro della maratona – a pregare e condividere messaggi di affetto verso il Papa, lontano da Roma dal 14 febbraio. Il tema di quest’anno è un messaggio di unità, con il mondo dello sport che si stringe attorno alla figura del Pontefice, rappresentato dall’associazione Athletica Vaticana, in segno di sostegno e partecipazione attiva.
Il messaggio che accompagna questo gesto è chiaro: “Non lontano dal cuore”. Questo sentimento di vicinanza evidenzia l’importanza della solidarietà nello sport, dove gli atleti, gli allenatori e i tifosi daranno voce a preghiere e testimonianze di solidarietà e incoraggiamento. Gli organizzatori enfatizzano l’importanza di inviare un abbraccio simbolico a Papa Francesco, esprimendo il desiderio che possa percepire questo sostegno dalla sua camera al Policlinico Gemelli.
Il legame tra sport e spiritualità
La maratona di Roma si distingue per il suo forte legame con la spiritualità, e il messaggio di Papa Francesco rappresenta un punto focale dell’evento. Nella cerimonia di apertura, lo speaker ufficiale ripeterà le parole che il Papa pronunciò l’anno precedente all’Angelus, in cui accoglieva con piacere i partecipanti, sottolineando l’importanza di tali eventi non solo come un momento di sfida atletica ma anche come occasione di fraternità e condivisione.
Le parole del Pontefice non si limitano a un semplice saluto, ma chiariscono anche il significato profondo della maratona, dove la partecipazione è vista come un’opportunità per la solidarietà, specialmente per i più vulnerabili. Queste dichiarazioni, riprese anche dalle edizioni passate, testimoniano la continuità del legame tra il Papa e il mondo sportivo, un legame che va oltre il mero aspetto atletico.
Iniziative solidali legate alla corsa
La maratona di Roma non è solo una manifestazione sportiva ma un vero e proprio catalizzatore di iniziative sociali. Quest’anno, gli organizziatori hanno annunciato l’istituzione di sei staffette solidali che si uniranno all’evento, portando avanti la visione di inclusività del Pontefice. Inoltre, verrà assegnata la “Coppa degli ultimi” a un atleta il cui percorso di vita rappresenti una storia di rinascita e di speranza.
Anche il servizio alla mensa della Caritas alla stazione Termini sarà un’attività chiave, coinvolgendo podisti di diverse società sportive nel supporto a coloro che sono in difficoltà. Questo ulteriore aspetto dimostra come la maratona riesca a fondere sport e impegno sociale, creando un impatto reale nelle comunità locali.
La messa del maratoneta
Un momento di importanza centrale per gli atleti, e non solo, è la Messa dedicata al maratoneta e allo sportivo, che si terrà stasera, sabato 15, presso la basilica di Santa Maria in Ara Coeli in Campidoglio. Questa celebrazione rappresenta un’opportunità per i partecipanti di riflettere su ciò che significa far parte di una comunità, di confrontarsi con la propria spiritualità e di prepararsi emotivamente e mentalmente alla sfida che li attende il giorno successivo. La coincidenza di questo evento con la maratona conferisce a entrambi una dimensione di solidarietà e comunità che va ben oltre il semplice aspetto sportivo, rafforzando ulteriormente i legami tra i corridori e la loro fede.
Con un programma ricco di eventi di sostegno e riflessione, la maratona di Roma si conferma come un appuntamento atteso non solo per il prestigio atletico, ma anche per il suo profondo significato umano e culturale.