Un nuovo capitolo si apre nella vicenda giudiziaria che vede coinvolta Daniela Santanchè, ministra del Turismo, accusata di truffa aggravata ai danni dell’Inps. L’inchiesta si concentra su presunti illeciti legati alla richiesta di cassa integrazione durante il periodo della pandemia di Covid-19. Recentemente, il Tribunale di Milano ha preso provvedimenti per evitare ulteriori ritardi nel procedimento, garantendo la continuità del giudice che si occupa di questo caso.
Decisione del tribunale di Milano
Il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, è intervenuto per fermare l’eventualità di un cambio di giudice che avrebbe potuto ritardare il processo. Con un provvedimento di una pagina e mezzo, Roia ha stabilito che la giudice dell’udienza preliminare, Tiziana Gueli, rimarrà assegnata al caso di Santanchè, previsto per il 20 maggio prossimo. Questo è particolarmente rilevante poiché include anche le due società coinvolte, Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria, entrambe collegate all’imputata. La decisione di mantenere il medesimo giudice è stata presa per garantire una gestione efficiente del processo, data la complessità degli atti e le indicate situazioni di rischio prescritto legate ai reati in discussione.
Roia ha specificato l’importanza di conservare la conoscenza degli atti, sottolineando che il caso presenta dei fatti a rischio di prescrizione. Le argomentazioni in merito sono state sostenute anche dal pubblico ministero Marina Gravina. Durante l’udienza del 26 marzo, si è discusso della necessità di garantire la difesa del nuovo avvocato della senatrice Santanchè, Salvatore Pino, che ha richiesto più tempo per esaminare la documentazione del caso.
Accuse di truffa aggravata e implicazioni legali
Daniela Santanchè è accusata di aver richiesto e ottenuto indebitamente cassa integrazione in deroga per un ammontare di oltre 126 mila euro, destinata a 13 dipendenti delle sue aziende. Questi fondi erano pensati per sostenere le imprese colpite dagli effetti economici della pandemia di Covid-19. L’imputazione ha suscitato un acceso dibattito legale, in particolare per quanto riguarda la possibilità di riqualificare il reato addebitato, che potrebbe influenzare i termini di prescrizione.
In una delle udienze passate, il pm Gravina evidenziò che, in caso di riqualificazione del fatto da truffa aggravata a indebita percezione di erogazioni pubbliche, l’eventuale decorrenza della prescrizione sarebbe fissata per il 2027. La difesa di Santanchè ha controbattuto sostenendo che non esistono rischi imminenti per l’imputata. Queste divergenze legali sono destinate ad essere dissodate nelle prossime udienze, con l’obiettivo di stabilire se la ministra e gli altri imputati dovranno effettivamente affrontare un processo.
Prossimi passi e sviluppo del processo
Il percorso giudiziario verso il processo si preannuncia lungo. A partire dall’udienza del 20 maggio, ci si aspetta almeno un paio di incontri per decidere sul rinvio a giudizio della ministra e degli altri imputati. L’udienza di maggio sarà fondamentale per comprendere le strategie difensive che saranno adottate. I legali di Santanchè e del suo ex partner, Dimitri Kunz, non escludono la possibilità di presentare richieste per audizioni degli imputati.
Il giudice Gueli ha già affrontato questioni preliminari precedenti e ha stabilito che le udienze dovranno avvenire in modo tempestivo per rispettare il principio della ragionevole durata del processo. Di fondamentale importanza sarà anche la gestione delle questioni preliminari che potrebbero emergere, in particolare da parte di Paolo Giuseppe Concordia, che ha già dichiarato l’intenzione di farsi interrogare.
In attesa di ulteriori sviluppi, l’attenzione rimane alta sull’intera vicenda, che continua a far discutere l’opinione pubblica e a guadagnare spazi nei media. Sarà interessante osservare come si evolverà il procedimento e quali implicazioni avrà sulle carriere di chi è coinvolto.