La missione e la sinodalità: un binomio indispensabile per il futuro della Chiesa

Il libro di Fabio Nardelli, “Un popolo missionario e sinodale”, esplora il rinnovamento della Chiesa nel Terzo Millennio, enfatizzando l’interconnessione tra missione e sinodalità. Il cardinale Grech sottolinea l’importanza di un approccio inclusivo e interculturale, invitando a una maggiore partecipazione dei laici per rendere la Chiesa un faro di speranza ed evangelizzazione nella società contemporanea.
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La missione e la sinodalità: un binomio indispensabile per il futuro della Chiesa

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Il nuovo libro di Fabio Nardelli, “Un popolo missionario e sinodale. Il cammino della Chiesa nel Terzo Millennio“, pubblicato da Cittadella Editrice, si inserisce in un dibattito vitale per la Chiesa contemporanea. La prefazione scritta dal cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, sottolinea l’importanza di unire i concetti di missione e sinodalità. All’interno di un contesto ecclesiale in evoluzione, questi elementi si rivelano fondamentali per il rinnovamento e l’efficacia della testimonianza cristiana nel mondo moderno.

L’unione tra missione e sinodalità

Il cardinale Grech chiarisce che missione e sinodalità sono interconnesse, essendo elementi essenziali per il progresso della Chiesa nel Terzo Millennio. Questa interrelazione è evidente nel mandato missionario ricevuto dai discepoli di Cristo, che deve essere interpretato come un invito a vivere la fede in modo attivo e dinamico. Le preoccupazioni relative a un possibile “ripiegamento” della Chiesa su sé stessa sono state sollevate in passato, specialmente in preparazione del sinodo. Tuttavia, Grech sottolinea come questo percorso non rappresenti una forma di auto-contemplazione, ma piuttosto una trasformazione significativa verso una prassi ecclesiale più aperta ed evangelizzatrice.

Il cammino sinodale, avviato da Papa Francesco, è visto dal cardinale come un “sogno” in continua evoluzione, mirato a rendere la Chiesa più efficiente nel proclamare il Vangelo. Le sue conseguenze riguardano non solo l’organizzazione e le strutture ecclesiali, ma anche una conversione profonda della mentalità dei credenti, incentivando un approccio pastorale inclusivo e proattivo.

Riforma delle strutture e apertura alla missione

Uno degli obiettivi chiave del sinodo 2021-2024 è la riforma delle strutture ecclesiali per renderle più missionarie. Questo implica una maggiore attenzione all’espansione della pastorale ordinaria e alla promozione di uno spirito di “uscita“, che favorisca l’incontro con coloro a cui Gesù Cristo offre la sua amicizia. La visione proposta da Grech è chiara: la Chiesa deve apprendere a essere una testimonianza vivente del Vangelo, adattando i propri strumenti e modi per rispondere ai bisogni contemporanei.

Il sinodo implica una trasformazione profonda dei modi di agire e delle strutture interne, con l’obiettivo di incoraggiare un maggiore coinvolgimento dei laici. Solo una Chiesa che intraprende un cammino sinodale può diventare un faro di speranza e di evangelizzazione attiva nel mondo. La riflessione sulla missione e sulla sinodalità diventa quindi un tema centrale per garantire una risposta adeguata alle sfide attuali, ponendo l’accento sull’importanza di una Chiesa che sappia comunicarsi all’esterno con efficacia.

Inclusione, interculturalità e partecipazione

Un aspetto fondamentale emergente dal sinodo è la necessità di una maggiore inclusione all’interno della Chiesa. Sono emersi numerosi richiami a un approccio che superi le barriere interne, per rispondere a una società sempre più diversificata e complessa. La Chiesa deve quindi affrontare la sfida di farsi portavoce di una missione inclusiva, evitando di riprodurre dinamiche escludenti.

Il cardinale Grech sottolinea che l’accento deve essere posto non solo sull’inclusione geografica, ma anche sul rispondere alle esigenze delle diverse culture. Il concetto di interculturalità diventa l’essenza del rinnovamento ecclesiale nel contesto attuale. Questo approccio aiuta a integrare le esperienze e le tradizioni di diverse popolazioni, garantendo che il messaggio del Vangelo risuoni in tutti i contesti sociali.

La partecipazione diventa dunque un altro termine chiave: non solo la corsa a coinvolgere più persone nelle funzioni ecclesiali, ma un invito a tutti i membri della Chiesa a partecipare attivamente alla missione. La critica al clericalismo, tallone d’Achille per molti, sottolinea l’importanza di valorizzare i laici come protagonisti nella diffusione della fede. Questa cooperazione tra clero e laici rappresenta un passo avanti lungo il cammino sinodale.

Un cammino sinodale per il futuro della Chiesa

Il percorso sinodale avviato dalla Chiesa intende rispondere alla domanda di una maggiore corresponsabilità e partecipazione, permettendo a ciascun fedele di assumere un ruolo significativo nella missione. I “munera battesimali” devono essere interpretati come strumenti per servire la comunità, piuttosto che come semplici manifestazioni di potere ecclesiastico.

Il cardinale Grech, nel suo intervento, invita a riflettere sull’importanza di una Chiesa che si faccia carico della propria missione, allargando il proprio sguardo oltre i confini tradizionali. La capacità di una Chiesa di testimoniare il Vangelo con credibilità nei tempi moderni dipende dalla sua attitudine all’inclusione, all’interculturalità e alla partecipazione attiva, elementi che possono garantire una presenza vivace e incisiva nella società odierna.

L’opera di Fabio Nardelli offre una profonda riflessione sull’attuale fase di rinnovamento ecclesiale, e il cardinale Grech esprime il desiderio che questo contributo di pensiero possa disseminarsi con efficacia tra i membri della Chiesa e non solo.

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Sofia Greco

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