La notizia della scomparsa di papa francesco ha scosso il mondo intero nel giorno di pasquetta 2025. Nonostante i segnali di miglioramento, il pontefice si è spento questa mattina dopo un lungo ricovero per polmonite bilaterale. Solo ieri aveva impartito la benedizione urbi et orbi dalla piazza san pietro, accolta da una folla numerosa. La morte del capo della chiesa cattolica apre molte domande sulle cause del decesso e sulle condizioni cliniche che hanno portato al tragico epilogo.
condizioni di salute e ricovero al gemelli
Il pontefice era stato ricoverato da oltre un mese all’ospedale gemelli di roma per una polmonite bilaterale, una condizione che mette a dura prova la funzionalità respiratoria. Le cure somministrate avevano parzialmente migliorato il quadro clinico, tanto che papa francesco era tornato a vivere nella residenza di santa marta. La speranza di una ripresa definitiva sembrava concreta, soprattutto dopo il ritorno in pubblico con la benedizione pasquale, ma le condizioni erano invece più fragili di quanto apparissero.
Parlando con adnkronos salute, massimo andreoni, direttore scientifico della società italiana di malattie infettive e tropicali, ha spiegato come l’insufficienza respiratoria fosse troppo complessa e seria. Il papa, nonostante non riuscisse più a parlare, ha voluto continuare la sua missione, presenziando agli eventi pasquali. Quel suo sforzo si è però rivelato gravoso per un uomo di 88 anni. Un problema cardiaco improvviso, probabilmente legato alla scarsa ossigenazione, ha portato al decesso in un quadro già compromesso.
Il medico sottolinea il dubbio sul fatto che la situazione sarebbe potuta evolversi diversamente se fosse rimasto ospedalizzato, ma avverte anche che stare in ospedale a lungo può esporre a ulteriori rischi di infezioni ospedaliere.
il legame tra insufficienza respiratoria e problemi cardiaci
Claudio micheletto, direttore di pneumologia a verona e presidente dell’associazione pneumologi ospedalieri, ha descritto il quadro clinico del papa sotto un altro aspetto tecnico. Nei giorni precedenti la scomparsa, papa francesco utilizzava un supporto per l’ossigeno, segno della sua insufficienza respiratoria. Questa condizione, nei pazienti anziani, è molto seria.
Micheletto ha evidenziato che il cuore, con bassi livelli di ossigenazione, può andare in sofferenza e causare un arresto cardiaco, evento spesso fatale e legato a crisi respiratorie acute. La sua analisi mette in luce il fatto che, pur avendo superato qualche crisi durante il ricovero al gemelli, la debolezza polmonare ha messo a dura prova la stabilità cardiaca.
Il medico ha ricordato come pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva spesso affrontino un rischio di mortalità significativo dopo il periodo ospedaliero, indipendentemente dagli sforzi per stabilizzare la funzione respiratoria.
l’impatto delle infezioni respiratorie e comorbidità nella scomparsa
Matteo bassetti, direttore delle malattie infettive al policlinico san martino di genova, ha commentato la situazione sottolineando la complessità delle infezioni respiratorie polimicrobiche che il papa ha affrontato durante la malattia. Queste infezioni hanno caratteristiche altalenanti, con momenti di miglioramento e peggioramento.
Il medico ha messo in rilievo alcune delle comorbidità che avevano aggravato il quadro clinico del papa: l’immunodepressione dovuta al cortisone, il sovrappeso, e l’età avanzata, 88 anni. Questi fattori, combinati con l’infezione respiratoria, hanno portato all’esito fatale.
Bassetti ha evidenziato l’importanza di non discriminare i pazienti affetti da malattie infettive, ricordando come papa francesco abbia offerto un esempio di resistenza e volontà. Ha aggiunto che la comunità medica deve intensificare la ricerca per scoprire nuove cure che possano contrastare le malattie infettive nelle persone più vulnerabili.
La benedizione di pasqua data ieri in piazza san pietro resta un momento significativo per milioni di cristiani in tutto il mondo, che hanno visto nel pontefice una presenza forte fino all’ultimo istante.
L’annuncio della scomparsa di papa francesco riapre così anche il dibattito sulle sfide legate alle infezioni respiratorie gravi negli anziani e sull’assistenza da garantire a chi convive con tante fragilità mediche. Oggi la città di roma e tutta la comunità cattolica si preparano a ricordare il pontefice, mentre si attendono i prossimi sviluppi relativi ai funerali e alle modalità di lutto pubblico.