La mostra che trasforma capolavori d'arte: "Siamo un'opera d'arte" a Caserta

La mostra che trasforma capolavori d’arte: “Siamo un’opera d’arte” a Caserta

La mostra “Siamo un’opera d’arte” all’ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta rivisita capolavori artistici per sensibilizzare sull’importanza della dignità e dell’umanizzazione delle cure per i pazienti stomizzati.
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La mostra che trasforma capolavori d'arte: "Siamo un'opera d'arte" a Caserta - Gaeta.it

Nel cuore della campagna di sensibilizzazione “Siamo un’opera d’arte“, l’azienda ospedaliera “Sant’Anna e San Sebastiano” di Caserta ospita una mostra unica nel suo genere. Essa presenta una rivisitazione di alcuni dei capolavori iconici dell’arte classica, moderna e contemporanea, attraverso la tecnica della visual art. Questa iniziativa non si limita a celebrare l’arte, ma ha l’importante obiettivo di umanizzare le cure per i pazienti stomizzati, sottolineando che l’estetica e la dignità delle persone rimangono intatte, anche di fronte a indumenti tecnici e dispositivi medici.

Capolavori rivisitati: arte e umano

L’esposizione riunisce nove opere di artisti di fama internazionale, tra cui i maestri Antonio Canova e Sandro Botticelli, accanto a moderni come Gustav Klimt e Andy Warhol. Opere come “Amore e Psiche” e “La Nascita di Venere” hanno subito una provocatoria rivisitazione: indossano eleganti dispositivi per incontinenza o stomia, collocati in modo tale da mantenere il fascino e l’integrità dei lavori originali. Questo approccio artistico folle e innovativo mira a lanciare un messaggio chiaro e potente, ponendo l’accento sull’importanza della dignità e della qualità della vita dei pazienti. Queste opere, emblematiche della bellezza e della cultura, diventano veicoli di consapevolezza per le difficoltà affrontate da chi vive con determinate patologie.

Inaugurazione e collaborazioni multidisciplinari

L’inaugurazione della mostra è stata promossa dall’unità operativa di urologia dell’ospedale, guidata da Ferdinando Fusco. Anche le unità operative di chirurgia generale e d’urgenza, insieme a quella oncologica, sono state coinvolte in questa importante iniziativa. Insieme a loro, i centri per urostomizzati e enterostomizzati hanno contribuito a portare l’attenzione su un tema cruciale per molti pazienti. All’evento erano presenti diversi professionisti della sanità, tra cui il direttore generale dell’ospedale di Caserta, Gaetano Gubitosa, e il presidente della Federazione delle Associazioni Incontinenti e Stomizzati , Pier Raffaele Spena.

Questi specialisti hanno spiegato il valore della mostra come strumento di sensibilizzazione e supporto per i pazienti, comunicando che l’umanizzazione delle cure è fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi vive quotidianamente con disabilità temporanee o permanenti.

Un messaggio di inclusione e dignità

Il cuore del messaggio esposto attraverso l’iniziativa è ben riassunto nell’hashtag #nonvedodifferenze, che invita a superare i pregiudizi e le paure legate all’uso di presidi medici. “Come un capolavoro d’arte resta tale anche in presenza di un dispositivo medico, così l’identità di una persona non viene scalfita dall’uso di una sacca da stomia, di un catetere o di un pannolone,” afferma in modo deciso il presidente Spena.

Ancora più incisivo il dottor Ferdinando Fusco, il quale sottolinea che in Italia ci sono circa 7 milioni di persone che affrontano problematiche di incontinenza, mentre 75mila sono portatori di stomie. L’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano” offre assistenza a un vasto numero di pazienti, compresi quelli in fase post-operatoria dopo interventi per tumori o patologie gravi. L’approccio multidisciplinare, che punta a un’assistenza olistica, è fondamentale per seguire i pazienti in tutte le fasi della loro esperienza medica, dall’intervento ai controlli successivi.

Risposte alle domande pratiche, sostegno emotivo, e un’attenzione particolare all’autogestione sono solo alcuni dei pilastri su cui si struttura la strategia terapeutica della squadra medica e infermieristica dell’ospedale. L’obiettivo finale è fornire non solo supporto sanitario, ma anche la formazione necessaria per garantire una vita dignitosa e consapevole ai pazienti.

Ultimo aggiornamento il 28 Ottobre 2024 da Sofia Greco

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