La mostra dedicata a 'Frigidaire', la rivista simbolo di arte e cultura, al Museo di Roma in Trastevere

La mostra dedicata a ‘Frigidaire’, la rivista simbolo di arte e cultura, al Museo di Roma in Trastevere

La mostra al Museo di Roma in Trastevere celebra ‘Frigidaire’, storica rivista italiana, con oltre 300 opere che ne raccontano l’impatto culturale e sociale dal 1980 a oggi.
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La mostra dedicata a 'Frigidaire', la rivista simbolo di arte e cultura, al Museo di Roma in Trastevere - Gaeta.it

‘Frigidaire’ ha segnato un’epoca significativa nel panorama del fumetto e della grafica italiana, esplorando con disinvoltura le intersezioni tra arte, satira, musica, letteratura e politica. Dal 19 marzo al 7 settembre 2025, il Museo di Roma in Trastevere ospita una mostra che celebra la storica rivista, presentando oltre 300 opere che ne ritraggono la storia, i valori e i protagonisti. Dalla sua nascita, avvenuta il 28 ottobre 1980, ‘Frigidaire’ ha conquistato un posto di rilievo nella cultura italiana, con pubblicazioni che hanno suscitato dibattiti e ispirato molte generazioni.

La storia di ‘Frigidaire’

Fondata da Vincenzo Sparagna, Stefano Tamburini e Filippo Scozzari, la rivista ha saputo catturare l’atmosfera tumultuosa della fine degli anni ’70 e ’80 in Italia. La sua nascita avviene in un periodo di grandi cambiamenti sociopolitici, caratterizzato da movimenti di contestazione e da un fermento culturale senza precedenti. Il primo numero di ‘Frigidaire’ è stato concepito come un contenitore per le idee più diverse, in un’epoca in cui la creatività era sotto pressione. “Frigidaire”, un termine che rievoca una marca di frigoriferi, vuole rappresentare un luogo dove mettere tutto ciò che è innovativo e provocatorio.

La mostra al Museo di Roma in Trastevere, curata da Sparagna, non è una semplice retrospettiva, ma un viaggio attraverso i momenti chiave della rivista. Si può apprezzare come ‘Frigidaire’ abbia saputo registrare e interpretare i cambiamenti della società italiana, adattandosi ai nuovi contesti culturali e politici. Ricca di numeri iconici, copertine memorabili, tavole originali di autori famosi e testimonianze di artisti, la mostra riflette l’evoluzione dell’estetica e dell’impegno sociale della rivista, lungo il corso degli anni.

Creatività e provocazione

‘Frigidaire’ non si limita alla satira. La rivista è stata un crogiolo di tecniche e stili che hanno abbracciato il fumetto, il reportage, la fotografia e la critica d’arte. Un episodio notevole, secondo Sparagna, riguarda un numero pubblicato nel 1983, in cui venne realizzata un’intervista con Giovanni Falcone. In questa intervista, Falcone mette in luce l’espansione della mafia europea, sottolineando che il crimine organizzato non si limitava più alla Sicilia, ma stava diventando un fenomeno transnazionale. Questo tipo di interventi ha conferito a ‘Frigidaire’ un ruolo di significativa rilevanza all’interno del dibattito pubblico.

Un aspetto distintivo della rivista è la sua apertura verso diverse forme di espressione artistica. Spaziava dall’arte più alta all’arte pop e fu il palcoscenico per idee come il concetto di ‘Arte Maivista’, che ha messo in risalto le sfumature e le contaminazioni presenti nel panorama artistico contemporaneo. Attraverso un mix di cronaca e fiction, la rivista è riuscita a dare voce a culture e movimenti sociali che spesso erano sottovalutati o ignorati dalla narrazione mainstream.

Un’eredità duratura

Il potere di ‘Frigidaire’ è evidente anche nel rinnovato interesse che ha suscitato tra le nuove generazioni. Accanto alla rivista, nel corso degli anni sono state create altre pubblicazioni legate al gruppo, come ‘Frìzzer’ e ‘Vomito’, che hanno contribuito a un dibattito continuo sull’arte e la cultura in Italia. Dal 2005, ‘Frigidaire’ ha spostato la propria redazione a Giano dell’Umbria, dove ha realizzato la ‘Repubblica di Frigolandia’, un progetto culturale che ha ampliato ulteriormente la proposta artistica e letteraria del gruppo.

Fino al 2017, la rivista è stata disponibile in edicola, ma a causa della chiusura di molte edicole, oggi è distribuita principalmente attraverso abbonamenti. Tuttavia, il suo impatto è ancora presente, con traduzioni delle sue opere in vari paesi, da quelli europei fino al Giappone. Un chiaro segno di quanto ‘Frigidaire’ oltrepassi i confini nazionali è rappresentato dall’acquisto, nel 2017, di una parte del suo archivio storico da parte della Beineke Library dell’Università di Yale.

La mostra al Museo di Roma, quindi, si configura come un’importante occasione di riscoperta e celebrazione, sottolineando come ‘Frigidaire’ continui ad essere un simbolo di libertà e creatività artistica a livello internazionale.

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