Il Labirinto della Masone, situato a Fontanellato in provincia di Parma, si prepara a ospitare un evento speciale dedicato all’artista Luigi Serafini. Dal 29 marzo al 13 luglio 2025, la mostra ‘L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno’, curata dalla Fondazione e dall’artista stesso, offrirà ai visitatori un percorso unico e originale. In occasione del decimo anniversario della fondazione del Labirinto, l’esposizione rappresenta il ritorno alle origini, rievocando il legame tra Serafini e Franco Maria Ricci, che nel 1981 pubblicò il celebre ‘Codex Seraphinianus’, un’opera che ha segnato un punto di svolta nella carriera dell’artista e nel panorama editoriale.
Un percorso attraverso le fasi della carriera di Serafini
La mostra di Serafini si articola in una cronologia rigorosa, suddividendo il suo percorso artistico in tre fasi: epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex. Questa struttura permette di analizzare l’evoluzione del lavoro dell’artista, offrendo un viaggio affascinante attraverso le sue esperienze e influenze.
Nella sezione dedicata alla preistoria serafiniana, gli spettatori potranno ammirare la prima opera significativa dell’artista, che ritrae la sua casa a Pedaso, nelle Marche. Questo luogo ha lasciato un’impronta indelebile sull’immaginario di Serafini, che si definisce “aborigeno di quel contesto”. Il racconto di questo legame è supportato da opere e testimonianze inedite, mai esposte prima, attirando anche l’interesse dei più ferventi collezionisti e studiosi dell’artista.
Il Codex: un capolavoro intriso di mistero
L’epoca Codex è senza dubbio la fase più iconica della produzione di Serafini. ‘Codex Seraphinianus’ si presenta come un’opera enciclopedica, ricca di illustrazioni surreali che descrivono un mondo fantastico e impossibile, scritto in una lingua altrettanto misteriosa. Questo libro non è solo un’opera artistica, ma è anche un oggetto di culto, un tesoro bibliofilo che ha attirato l’attenzione di personalità come Italo Calvino e registi noti quali Federico Fellini e Tim Burton. La mostra offrirà la possibilità di esplorare in dettaglio le tavole dell’opera, arricchendole con sculture che trasmettono le visioni tridimensionali di questi universi fantastici.
Questa immersione nelle risorse visive del ‘Codex’ permetterà ai visitatori di apprezzare la dettagliate eppure delirante narrativa di Serafini, lasciando spazio all’immaginazione e alla contemplazione di un mondo che vive solo nella mente e nell’arte.
L’era post-Codex: continuità e innovazione nell’arte di Serafini
La sezione dedicata all’epoca post-Codex raccoglie tutte le opere realizzate da Serafini dopo il successo del ‘Codex’, fino a quelle contemporanee. Questo periodo segna una continuità creativa che permette di comprendere come l’artista abbia saputo evolvere il suo linguaggio visivo senza mai tradire le proprie radici. I visitatori avranno la possibilità di esplorare le sculture, i dipinti e le fotografie che ne derivano, ognuna delle quali rispecchia un momento di riflessione e innovazione nella sua carriera.
In aggiunta, il progetto espositivo offrirà un’occasione unica di entrare virtualmente nella Domus Seraphiniana, la casa romana dell’artista, attualmente al centro di un dibattito pubblico per la sua possibile scomparsa. Questo elemento aggiuntivo non solo arricchisce l’esperienza della mostra, ma sottolinea l’importanza della salvaguardia degli spazi legati alla creatività e all’arte.
La mostra ‘L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno’ al Labirinto della Masone non è soltanto un tributo a Serafini, ma anche un invito a esplorare un universo artistico ricco di sfumature e significato, una celebrazione di un genio che ha saputo dare vita a mondi impossibili e visionari.