Il 2024 segna un anniversario significativo per la storia dei viaggi e delle esplorazioni: i sette secoli dalla morte di Marco Polo, il celebre mercante e viaggiatore veneziano. In questa ricorrenza, la Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana di Roma ospita una mostra intitolata “Marco Polo 1324-2024. La via dell’Oriente e… dell’America”, dal 24 ottobre 2024 al 26 gennaio 2025. L’evento intende non solo commemorare la figura di Marco Polo ma anche esplorare l’impatto dei suoi viaggi e racconti nei rapporti tra Oriente e Occidente, arricchendo il panorama culturale e storico.
La figura di Marco Polo: storia e leggenda
Marco Polo, insieme al padre Niccolò e allo zio Matteo, intraprese un viaggio straordinario nel 1271, attraversando continenti e culture. La sua figura è avvolta da un alone di leggenda, alimentato dai racconti esotici e dettagliati contenuti nel celebre “Milione”. La prima sezione della mostra approfondisce questi aspetti, esaminando il contesto storico e le relazioni tra il papato e l’Asia. Vengono presentati anche i precursori del viaggio di Polo, come Giovanni di Pian di Carpine e Guglielmo di Rubruck, i quali aiutarono a gettare le basi per le future esplorazioni attraverso le loro relazioni di viaggio tra il XII e il XIV secolo. Questa sezione non solo espone i materiali storici, ma cerca di sfumare i confini tra realtà e mito, rivelando come le narrazioni abbiano plasmato la percezione di culture e terre lontane.
Il ‘Milione‘: tradizione e diffusione del testo
Una delle sezioni più affascinanti della mostra è dedicata all’evoluzione del “Milione” e alla figura di Rustichello da Pisa, che ne redasse la versione scritta durante la prigionia di Marco Polo. Qui si analizza la tradizione manoscritta e a stampa, evidenziando l’importanza delle traduzioni e delle miniature connesse al testo. Ogni edizione del “Milione” ha contribuito a diffondere la conoscenza delle terre orientali, trasformando il racconto di Marco Polo in una sorta di manuale mercantile e di trattato etnografico. Questa sezione permette di comprendere come le immagini e le parole abbiano influenzato la percezione occidentale sui luoghi e le culture asiatiche, creando un ponte tra le due civiltà.
Geografia e scienza nel viaggio di Marco Polo
Un’altra sezione centrale dell’esposizione è rivolta alla geografia descritta nel “Milione”, con particolare attenzione alla Cina e alle meraviglie d’Oriente. Si analizzano le scoperte scientifiche di Marco Polo riguardanti la fauna, la flora, e le risorse minerarie dei luoghi visitati. Questa parte del percorso mette in luce anche l’approccio antropologico e socio-economico del viaggiatore, che aveva un forte interesse per le culture diverse dalla propria. Inoltre, viene considerato il lessico nautico utilizzato nel testo e le innovazioni introdotte nel linguaggio della navigazione, sottolineando quanto il “Milione” non fosse solo un resoconto di viaggio, ma anche un importante documento di scambi culturali e commerciali.
Marco Polo e il suo impatto sulla storia delle esplorazioni
L’ultima sezione della mostra affronta l’eredità di Marco Polo e il suo legame con i viaggiatori successivi, in particolare con Cristoforo Colombo. Viene evidenziato come gli appunti e le descrizioni del “Milione” abbiano ispirato esploratori secoli dopo, guidandoli verso la scoperta dell’America. Si esplora anche la figura di Odorico da Pordenone, che ha continuato a tracciare le rotte dell’esplorazione. Inoltre, la sezione multimediale invita il visitatore a immergersi nell’universo contemporaneo di Marco Polo, introducendo fumetti, filmati e documentari che riflettono l’eco della sua leggenda nei tempi moderni. Marco Polo emerge dal percorso espositivo non solo come simbolo di avventura, ma come uomo di una cultura occidentale che ha saputo abbracciare e comprendere diversità straordinarie.