La musica di Fabio Amurri: viaggio sonoro nel film 'La città proibita' di Gabriele Mainetti

La musica di Fabio Amurri: viaggio sonoro nel film ‘La città proibita’ di Gabriele Mainetti

Fabio Amurri, compositore della colonna sonora di “La città proibita”, racconta il suo percorso artistico e l’ispirazione dietro le sue opere, evidenziando l’importanza delle emozioni nella musica per il cinema.
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La musica di Fabio Amurri: viaggio sonoro nel film 'La città proibita' di Gabriele Mainetti - Gaeta.it

Fabio Amurri ha saputo conquistare il pubblico con la sua musica. È il compositore della colonna sonora del nuovo film di Gabriele Mainetti, “La città proibita“, uscito il 13 marzo 2025. La sua lunga carriera comprende molti successi, da “Call My Agent Italia” a “Miss Fallaci“. In un’intervista esclusiva, Amurri racconta il suo percorso artistico e svela l’ispirazione dietro le sue opere musicali.

Il percorso musicale di Fabio Amurri

La passione di Fabio Amurri per la musica è iniziata in tenera età, influenzato dalla madre pianista. Cresciuto con un pianoforte in casa, ha cominciato a suonare da giovane, ma è stata l’adolescenza a far crescere la sua inclinazione verso la composizione. A circa 10 anni, ha approfondito i suoi studi musicali, che lo hanno portato a iscriversi al Conservatorio. Ulteriori sviluppi l’hanno portato a Londra, dove ha frequentato la National Film & Television School, e lì ha potuto cimentarsi nel mondo del cinema e della televisione.

Il suo viaggio nel campo della musica ha sicuramente plasmato la sua visione creativa. Amurri ha avuto l’opportunità di lavorare a numerosi progetti, ognuno con le proprie specificità. La sua esperienza si è arricchita grazie alla collaborazione con registi e artisti provenienti da contesti diversi, che hanno influito su come approcciare la musica nel cinema. La multidimensionalità delle sue composizioni rivela la sua comprensione profonda di come i suoni possano raccontare storie e emozioni, creando atmosfere che accompagnano le narrazioni sul grande schermo.

‘La città proibita’: un film e una colonna sonora a confronto

La città proibita“, pellicola diretta da Gabriele Mainetti, narra un intreccio di culture, in particolare quella cinese e italiana. La colonna sonora, pubblicata digitalmente il 14 marzo 2025, rappresenta un’importante parte dell’esperienza cinematografica. Amurri ha saputo tradurre in musica il senso del film, enfatizzando le emozioni dei personaggi e le dinamiche della storia.

Il compositore ha rivelato che ha scelto di usare le percussioni come elemento fondamentale, creando un sound che sostanziasse le diverse scene. “Non volevamo concentrarci troppo su elementi etnici,” ha spiegato Amurri, “ma cercavamo piuttosto di trovare un fil rouge che unisse le varie culture.” Le percussioni, in particolare, hanno avuto un ruolo cruciale nel sottolineare momenti di azione, conferendo energia e movimento, ma anche nel trasmettere la quiete nei frangenti più intimi del film.

Il significato delle emozioni nella colonna sonora

Amurri ha condiviso che l’emozione centrale della colonna sonora è quella di mistero e dramma, tutte caratteristiche distintive del film. Ogni tema musicale è pensato per rimanere coerente con le diverse sfumature dell’opera, dalle scene più leggere fino a quelle più complesse e cariche di tensione. “La musica non doveva sovrastare e far perdere di vista il lato comico,” ha precisato, mostrando una particolare attenzione nel bilanciare le dinamiche emotive senza far perdere il ritmo narrativo.

In aggiunta, il compositore ha rivelato come il personaggio di Annibale, interpretato da Marco Giallini, possieda un tema musicale distintivo che riflette le sue complessità. “Avevamo vissuto una certa difficoltà nell’adattare il suo tema alla sua interazione con gli altri personaggi,” ha detto Amurri. La ricerca sonora ha infatti contribuito a dare vita a una colonna sonora che evolve insieme alla trama stessa.

La differenza tra colonne sonore di film e serie TV

Amurri ha anche parlato della differenza tra la composizione per un film e quella per una serie TV. La musica di una serie, spesso, si basa su tematiche ripetitive e deve mantenere una continuità nel tempo. Al contrario, un film richiede una creazione più mirata, con ogni pezzo musicale progettato per specifici momenti visivi e narrativi. “A volte, da un episodio all’altro di una serie, il compito richiede di mantenere le stesse melodie, mentre nel cinema ogni nota è plasmata sulla scena,” ha dichiarato.

Nonostante le differenze, Amurri ha rimarcato come alcuni episodi particolari possano richiedere lo stesso approccio creativo di un film, dando vita a esperienze sonore più ricche e stratificate. La sua abilità nel navigare questi stili e le sue scelte consapevoli rafforzano la sua posizione nel panorama della musica per il cinema e la televisione.

Ispirazioni e progetti futuri

Quando si parla di ispirazione, Amurri ha evidenziato l’importanza di ascoltare le colonne sonore di altri compositori e di apprendere da loro. Il suo obiettivo è evitare la ripetizione di schemi già esistenti, cercando di trovare nuove strade sonore. Per il progetto “La città proibita“, è stata fondamentale l’influenza di Takashi Yoshimatsu per le sue sonorità orientali.

Guardando al futuro, Amurri si sente fortemente motivato a proseguire nella sua carriera, con un particolare interesse verso il genere fantasy. Il suo sogno è di esplorare questo settore sia nel mondo del cinema che in quello dei videogiochi, un campo che ha già esplorato in passato e che desidera rivisitare. La sua passione per le narrazioni immersive lo spinge a voler contribuire a racconti che permettano alla musica di esprimere emozioni mai dette.

Fabio Amurri continua a incantare con la sua musica, regalando storie e sensazioni che echeggiano ben oltre le immagini sullo schermo, creando legami unici tra pubblico e narrazione filmica.

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