La spedizione della nave italiana Laura Bassi, partita dal porto di Lyttelton in Nuova Zelanda a metà ottobre 2024, si è conclusa con un rientro a Trieste dopo un viaggio di circa 46 giorni e oltre 22 mila chilometri. La missione rientrava nel progetto europeo Beyond Epica volto alla raccolta di campioni di ghiaccio antartico in grado di raccontare la storia climatica degli ultimi 1,5 milioni di anni. Questi campioni contribuiranno alla comprensione delle modifiche ambientali e climatiche del passato remoto, utilizzati da ricercatori internazionali per studiare i cambiamenti nei ghiacciai e nell’atmosfera terrestre.
la traversata della laura bassi, da lyttelton a trieste passando per antartide e cape horn
La nave Laura Bassi è salpata il 13 ottobre 2024 dal porto neozelandese di Lyttelton, a pochi chilometri da Christchurch. Ha attraversato mari polari e oceani aperti superando diversi traguardi geografici. La spedizione ha compiuto due rotazioni dalla Nuova Zelanda alla costa antartica, percorrendo un ampio arco che ha incluso la circumnavigazione del Mare di Ross, zona importante per le ricerche scientifiche nell’Antartide. La nave ha raggiunto la base italiana “Mario Zucchelli”, situata sul Mare di Ross, uno dei punti nevralgici per le attività italiane nel continente bianco. Partita nuovamente il 5 marzo 2025, ha attraversato l’Oceano Pacifico dirigendosi verso sud per poi doppiare Capo Horn, al confine fra Oceano Pacifico e Atlantico, punto noto per le condizioni meteorologiche spesso avverse e temperature rigide. A quel punto, la rotta ha proseguito lungo l’Oceano Atlantico sino al porto di Trieste, dove la nave è giunta il 21 aprile 2025, dopo una sosta a Milazzo e un’altra ad Ancona, rispettando così tappe strategiche per lo scarico di materiali scientifici e marinai.
caratteristiche e ruolo della laura bassi nella ricerca polare italiana
Laura Bassi rappresenta l’unico rompighiaccio italiano dedicato alla ricerca oceanografica, progettato per operare in condizioni estreme come quelle dell’Artico e dell’Antartide. La nave è gestita dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale , con un equipaggio specializzato e a coordinamento tecnico e logistico di enti come il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Enea. La sua struttura permette di rompere spesse lastre di ghiaccio e di navigare in zone isolate, fondamentali per raggiungere punti di rilevazione e campionamento. Durante questa 40/ma spedizione scientifica in Antartide, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca attraverso il Programma Nazionale Ricerche in Antartide, la Laura Bassi ha svolto compiti di supporto logistico ai ricercatori ma anche raccolta dati e materiali con impatto diretto sulle conoscenze climatiche globali.
attività scientifiche e logistico-operative nel quadro del progetto beyond epica
Il progetto Beyond Epica, coordinato dall’Istituto di Scienze Polari del Cnr, si concentra sull’analisi di campioni di ghiaccio millenari provenienti dall’Antartide per ricostruire l’evoluzione climatica delle ultimissime ere geologiche, capace di arrivare fino a 1,5 milioni di anni fa. La spedizione ha portato a bordo campioni preziosi destinati a laboratori specializzati che analizzano composizione isotopica, gas intrappolati e particelle atmosferiche antiche. Questo studio arricchisce dati paleoclimatici e aiuta a comprendere i meccanismi naturali e quelli legati all’attività umana responsabili delle variazioni del clima.
Nonostante alcune difficoltà incontrate lungo la missione, il direttore del Centro di gestione infrastrutture navali Ogs, Franco Coren, ha riferito che le attività logistiche si sono concluse al 100%, mentre il 60% di quelle scientifiche previste è stato portato a termine con successo. La collaborazione fra l’equipaggio e il personale tecnico e scientifico si è rivelata determinante per condurre le operazioni in ambienti ostili e mantenere il ritmo del programma, rispettando scadenze precise e garantendo un trasporto sicuro dei campioni raccolti.
itinerario e soste strategiche tra nouvelle zelanda e italia
Il ritorno della Laura Bassi da un viaggio in Antartide è sempre scandito da passaggi cruciali nei principali porti marittimi del Mediterraneo. Dopo aver lasciato il continente bianco, la nave ha effettuato due soste operative in Italia. Prima a Milazzo, porto della Sicilia orientale, da sempre punto d’appoggio logistico per navi oceanografiche grazie alle sue infrastrutture strategiche. Poi ad Ancona, importante scalo adriatico dove la nave ha potuto completare ulteriori operazioni di scarico e manutenzione. Questi scali offrono occasioni di coordinamento e supporto tecnico per garantire la continuità del lavoro scientifico e organizzativo.
L’arrivo a Trieste del 21 aprile segna la conclusione formale della spedizione ma rappresenta anche un momento di valutazione delle attività appena portate a termine. Trieste, città storicamente legata alla navigazione oceanografica italiana e sede storica dell’Ogs, accoglie ogni anno rientri da missioni scientifiche internazionali, confermando il suo ruolo di centro nevralgico per la ricerca marina e polare del paese. Qui verranno messi in sicurezza i materiali e avviate le operazioni di analisi preliminare.
La spedizione Laura Bassi 2024-2025 dunque ha ribadito la presenza scientifica italiana nei mari più estremi del pianeta, portando a casa dati importanti e proseguendo un lavoro cominciato anni fa con l’obiettivo di comprendere la storia del clima attraverso lo studio diretto dei ghiacci antartici.