L’agricoltura europea si trova ad affrontare sfide sempre più difficili a causa degli eventi climatici estremi. Il commissario europeo all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha recentemente sottolineato che la riserva agricola della Politica Agricola Comune , fissata a 450 milioni di euro all’anno, non è sufficiente a coprire i danni causati dalle emergenze climatiche. Hansen ha proposto l’introduzione di schemi assicurativi per gli agricoltori, suggerendo che si tratti di un passo fondamentale per garantire la sostenibilità del settore.
La richiesta di schemi assicurativi per gli agricoltori
In un’intervista a un gruppo di media internazionali, Hansen ha evidenziato l’importanza di implementare programmi assicurativi che funzionino come le polizze auto, ma dedicati specificamente agli agricoltori. Questi strumenti, secondo il commissario, sono essenziali per affrontare le gravi minacce alla produzione agricola legate ai cambiamenti climatici. Nella sua analisi, ha notato che mentre in alcuni Paesi europei tali schemi funzionano già in modo soddisfacente, in altri sono ancora insufficienti.
La proposta di implementare queste polizze mira a fornire maggiore stabilità agli agricoltori, permettendo loro di gestire più efficacemente i rischi legati a eventi climatici imprevedibili. Questo approccio si rivela cruciale, specialmente alla luce del crescente numero di allerta su crisi ambientali. Con l’aumento delle temperature, delle inondazioni e delle siccità, la necessità di proteggere le produzioni agricole diventa sempre più urgente. Hansen ha messo in guardia sul fatto che, senza un adeguato supporto assicurativo, le conseguenze per il settore potrebbero essere devastanti.
Il dibattito sull’alimentazione e i consumi di carne
Affrontando un tema delicato, il commissario ha anche parlato della posizione dell’Unione Europea riguardo alle scelte alimentari dei cittadini. Hansen ha chiarito che l’Ue non ha intenzione di imporre restrizioni sul consumo di carne o sulla dieta delle persone. Ha sottolineato l’importanza di educare il pubblico su una nutrizione equilibrata, piuttosto che cercare di limitare il mercato alimentare. La tendenza attuale mostra una diminuzione del consumo di carne rossa, mentre il pollame sta guadagnando popolarità.
Queste dinamiche, secondo Hansen, devono essere tenute in considerazione dalle politiche agricole future. Nonostante le pressioni verso una dieta più sostenibile, il commissario ha affermato che vincolare gli Stati membri a ridurre la produzione di carne non sarebbe una via praticabile né efficace. La diminuzione della popolazione di bestiame nell’Ue, che si attesta su quasi l’1% all’anno negli ultimi dieci anni, è un fattore che contribuisce a questa riflessione. Pertanto, la strategia dovrebbe concentrarsi su una visione più ampia e realistica della situazione alimentare.
Nuove fonti di reddito per agricoltori
Oltre a discutere delle polizze assicurative e delle scelte alimentari, Hansen ha messo in evidenza la necessità di esplorare fonti di reddito alternative per gli agricoltori. La sua convinzione è che sia fondamentale lavorare su opportunità di reddito aggiuntive, in particolare attraverso la bioeconomia. Questo approccio potrebbe non solo fornire supporto finanziario agli agricoltori, ma anche contribuire alla sostenibilità ambientale.
In vista della modifica della struttura del bilancio europeo nel periodo 2028-2034, il commissario ha espresso preoccupazione per l’attuale frammentazione dei fondi europei. Spesso, diversi programmi si sovrappongono, rendendo difficile l’accesso e l’utilizzo di queste risorse da parte degli agricoltori. Hansen ha sottolineato che per ottimizzare l’uso dei fondi, sarà necessario un esercizio di semplificazione. Tale semplificazione dovrebbe mirare a rendere più efficienti le spese e a garantire che gli investimenti siano diretti là dove sono realmente necessari.
La necessità di un nuovo approccio agricolo
Le parole di Christophe Hansen mettono in luce una realtà complessa e urgente per l’agricoltura europea. L’adattamento a un contesto climatico sempre più problematico richiede non solo fondi adeguati, ma anche una ristrutturazione completa delle politiche agricole. L’implementazione di schemi assicurativi e la ricerca di nuove fonti di reddito potrebbero essere le chiavi per garantire un futuro più sicuro e sostenibile per gli agricoltori e, di riflesso, per l’intera società europea.