Domani, venerdì 21 marzo, La Niña, cantautrice e musicista partenopea, presenta “Furèsta”, il suo nuovo album che si preannuncia come un capitolo significativo della sua carriera artistica. Questo lavoro, pubblicato con l’etichetta BMG, si collega profondamente alla tradizione della musica popolare napoletana, portando al contempo una ventata di freschezza e modernità. Con dieci tracce, l’album è stato anticipato da singoli come “Guapparìa”, “Mammama’ – Live session at Auditorium 900” e “Figlia d”a tempesta”. Le collaborazioni con artisti come Kukii e Abdullah Miniawy arricchiscono ulteriormente questo progetto discografico.
Le radici di “Furèsta”
Il titolo dell’album non deve essere confuso con il termine italiano “foresta”, ma si riferisce al concetto napoletano di “furèsta”, che traduce l’idea di “selvatico”. La Niña stessa definisce questo termine come un’espressione dell’istinto indomabile, frequentemente associato agli animali, in particolare ai gatti. “Furèsta” riassume un’esperienza di liberazione, con l’artista che descrive il suo percorso creativo come una riflessione profonda su se stessa e sulla musica. L’album non è un concept album nel senso tradizionale, ma si è sviluppato in base alle emozioni vissute durante momenti specifici della sua vita quotidiana, affrontando tematiche personali e universali.
L’intento di La Niña è quello di connettere le sue radici con un’impronta contemporanea, promuovendo una fusione di tradizione e innovazione musicale. Ogni brano è pensato per raccontare una storia, e il legame con la cultura napoletana rimane molto forte, attraverso melodie e testi che richiamano la vita e le esperienze dei napoletani.
Un album ricco di collaborazioni
In “Furèsta”, La Niña collabora con artisti di diverse origini per amplificare la sua visione musicale. Tra questi, si distingue Kukii, una cantante e produttrice di origini egiziano-iraniane, e Abdullah Miniawy, un poliedrico artista dal background egiziano. Queste collaborazioni non solo diversificano il suono dell’album, ma offrono anche una prospettiva più ampia sulle influenze musicali che La Niña ha assorbito nel corso degli anni.
La scelta di lavorare con artisti provenienti da culture diverse permette a La Niña di integrare suoni e ritmi straordinari, arricchendo il suo repertorio con elementi freschi. Ogni artista porta con sé una parte della sua cultura, creando una sorta di dialogo musicale che si concretizza in brani unici e imperdibili.
La copertina e il significato visivo
Un aspetto interessante di “Furèsta” è la copertina dell’album, frutto del lavoro del pittore Ciro Morrone. Nonostante alcune voci che circolavano riguardo all’uso di intelligenza artificiale per la creazione dell’immagine, La Niña chiarisce che si tratta di un manufatto artistico reale: un tamburello dipinto a mano con il suo ritratto, caratterizzato da graffi che simboleggiano il suo legame con il brano “Chiena ‘e scippe”. Questo pezzo è profondamente evocativo, in quanto racconta l’infanzia dell’artista e il suo amore per i gatti, animali che hanno avuto un’importanza fondamentale nella sua vita.
L’uso degli elementi visivi, com’è evidente nella copertina, è una rappresentazione dell’arte e dell’espressione personale di La Niña. Il tutto si allinea perfettamente con i temi trattati nel disco, creando un forte impatto sia auditivo che visivo.
Gli eventi di lancio di “Furèsta”
Per celebrare l’uscita dell’album, La Niña ha organizzato due eventi di lancio. Il primo si terrà domenica 23 marzo alle ore 18 al Museo Madre di Napoli, mentre il secondo il 27 marzo alle ore 18:30 presso il Disclan di Salerno. Durante questi eventi, i fan potranno ascoltare i brani dall’album in anteprima, vivendo un’esperienza immersiva che promette di emozionare. La disponibilità dell’album in vinile trasparente edizione limitata con una traccia bonus rappresenta un ulteriore incentivo per gli appassionati della musica di La Niña e della tradizione napoletana.
La Niña continua a sorprendere con la sua capacità di mescolare il passato e il futuro, presentando un album fresco e carico di significato, pronto a trovare il proprio posto nel panorama musicale contemporaneo.